Vaccini anti Covid: "Si vede una luce in fondo al tunnel"

Dopo tanti mesi sul fronte delle cure ieri gli ospedali di Alzano e Bergamo tra i primi a ridare speranza

Giuseppe Remuzzi mentre si vaccina

Giuseppe Remuzzi mentre si vaccina

Alzano (Bergamo), 28 dicembre 2020 - Paesi simbolo. Alzano, Nembro, Albino, dislocati uno dietro l’altro lungo la provinciale 35 della media Valle Seriana. Paesi che abbiamo imparato a conoscere per l’alto numero di vittime della prima ondata della pandemia, che qui si è abbattuta in modo feroce. E anche da questa valle martoriata è ripartita la speranza. Alle 11.30 sono arrivate le dosi del vaccino per il V Day: al Papa Giovanni XXIII di Bergamo e al Pesenti Fenaroli di Alzano. Alle 15 è iniziata la somministrazione. "Finalmente si vede la luce in fondo al tunnel", hanno sottolineato i sindaci di Alzano e Nembro, Camillo Bertocchi e Claudio Cancelli che hanno parlato di "giornata storica. Ovviamente è solo l’inizio e non dobbiamo distrarci, e non dimenticare che abbiamo attraversato mesi drammatici". Presenti anche Francesco Locati, dg Asst Bergamo est ("Questo giorno rappresenta una svolta, speriamo con effetti duraturi"), l’assessore regionale Lara Magoni, il dg dell’Ats Bergamo, Massimo Giupponi ("La campagna vera partirà ai primi di gennaio, ci stiamo preparando per essere pronti il 4"), il rettore dell’università, Remo Morzenti Pellegrini, e Marcella Messina, presidente della conferenza dei sindaci. Una corsa contro il tempo, un vero miracolo, come ha spiegato il professor Giuseppe Remuzzi, scienziato e direttore dell’istituto di ricerche farmacologiche "Mario Negri", che ha scelto l’ospedale "Fenaroli" per il vaccino anti-Covid di Pfizer-Biontech.

È stato il primo, tra i 50, 25 professionisti in rappresentanza del mondo sanitario, e altri 25 dipendenti dell’Asst Bergamo est scelti per la prima dose. Il richiamo fra 21 giorni. "È una vittoria della scienza e dell’Europa. Il vaccino, nuovo ed estremamente ingegnoso, al momento disponibile è un po’ americano e un po’ europeo – ha sottolineato Remuzzi - a cui hanno dato un contributo fondamentale anche due giovani turchi. La scintilla è nata in Germania da loro due. Il risultato finale è arrivato a tempo di record, se si pensa che per un vaccino possono servire anche 8-10 anni. Sono emozionato perché è un giorno importante, è un momento che capita solo una volta nella vita. Ho scelto di essere vaccinato qui ad Alzano perché qui la prima ondata è stata devastante, un vero dramma. E’ la vittoria della scienza, ma anche dei laboratori di ricerca a cui dovrebbero essere destinate più risorse. Non dimentichiamoci di loro". E chi non si vuole vaccinare? "Lo faremo noi anche per loro". Tre le postazioni per le vaccinazioni. Oltre a Remuzzi, vaccinati Roberto Keim, primario della Terapia intensiva del Bolognini, il presidente degli ordini dei farmacisti, Ernesto De Amici, e quello degli odontoiatri, Sefano Almini. Francesco Donadoni