
Accordo fra l’ateneo orobico e la questura
Bergamo - Favorire la sicurezza tra i giovani. Va in questa direzione la convenzione che è stata sottoscritta lunedì mattina dal rettore dell’Università Remo Morzenti Pellegrini e il questore di Bergamo Maurizio Auriemma. L’accordo, nato su proposta del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Ateneo cittadino, apre le porte a una collaborazione tra Università e Questura che si impegnano a cooperare, per favorire lo studio, la ricerca e le applicazioni necessarie per sviluppare la cultura della sicurezza, con particolare riferimento alla comunità territoriale bergamasca.
La convenzione darà impulso tanto alle attività di ricerca, che a nuove opportunità formative per gli studenti. Spiega il rettore Remo Morzenti Pellegrini: "Attraverso i tirocini formativi, gli studenti avranno la possibilità non solo di approfondire i temi dell’ordine e della sicurezza pubblica, di cui si occupa la polizia di Stato, ma anche di agevolare le loro scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro. Ritengo strategico per il nostro Ateneo promuovere e impegnarsi in un corso sulla sicurezza, contribuire a costruire una comunità di giovani professionisti che portino competenza ed esperienza nel mondo della sicurezza e creare una vera rete di esperti su un tema così centrale per il futuro del nostro Paese". «Ho accolto con favore la proposta del rettore di aprire a questa collaborazione tra Università degli Studi e Questura di Bergamo – sottolinea invece il questore Maurizio Auriemma – La considero una partnership importante, una modalità concreta ed innovativa per consentire ai giovani studenti di orientare al meglio le future scelte professionali".
Le aree tematiche coinvolte non si limitano al diritto amministrativo e al diritto penale, ma spazieranno dalle scienze forensi con riferimento all’identificazione giudiziaria ed alle tecniche di intervento sulla scena del crimine, fino alle aree proprie della mediazione linguistica e culturale. "Un modo diverso per guardare al futuro - conclude il questore Auriemma - e provare a costruirlo insieme, inaugurando un progetto condiviso che consenta dunque, ad entrambe le parti, di rispondere in modo sempre più adeguato alle rinnovate istanze della società civile".