MICHELE ANDREUCCI
Cronaca

Tragedia in aeroporto: "La modalità di imbarco crea possibili criticità"

Dopo la morte di un uomo, la Fit Cisl pone l’attenzione sulla sicurezza. Il segretario: "Negli altri scali la circolazione a piedi è pressoché nulla".

L’Airbus A319 di Volotea in pista L’uomo è morto risucchiato dal motore

L’Airbus A319 di Volotea in pista L’uomo è morto risucchiato dal motore

Il tragico incidente avvenuto ieri mattina sulla pista dell’aeroporto di Orio al Serio - dove un uomo di 35 anni, probabilmente dopo aver forzato una porta di sicurezza, è corso incontro a un velivolo che si preparava al decollo ed è morto risucchiato dal motore (gli inquirenti sospettano che il 35enne si sia suicidato) - ha riportato l’attenzione sulla sicurezza all’interno dello scalo bergamasco. Che è sempre stata di grande efficacia, ma che negli ultimi tempi ha dimostrato di avere qualche falla. "Se vado a vedere il metodo di imbarco degli altri aeroporti italiani, la circolazione a piedi degli utenti è pressoché nulla, mentre nell’aeroporto di Bergamo in varie situazioni chi si deve imbarcare circola di più a piedi – sottolinea Pasquale Salvatore, segretario generale della Fit Cisl di Bergamo –. Questa modalità di imbarco crea delle possibili criticità".

"Non meno di un mese e mezzo, due mesi fa circa – prosegue il sindacalista – una persona si è introdotta nell’aeroporto e noi già avevamo scritto chiedendo come sia possibile che all’interno del sistema aeroportuale delle persone si introducano e nessuno segnali il caso. Sicuramente la sicurezza nell’aeroporto di Orio dal nostro punto di vista è molto attenzionata". L’episodio a cui fa riferimento il sindacalista è avvenuto a fine aprile. Gli agenti della polizia di frontiera erano intervenuti per fermare un giovane che aveva inizialmente eluso i controlli e che aveva cercato di nascondersi nel vano carrello di un velivolo fermo sulla pista. Senza l’intervento delle forze dell’ordine, il ragazzo sarebbe probabilmente deceduto.

Nell’esprimere "la propria vicinanza alla famiglia e il più profondo cordoglio per quanto accaduto", Volotea conferma che la vittima "non era a bordo del volo e non ha alcun legame con la compagnia". Quanto ai 154 passeggeri e 6 dipendenti, "tutte le persone sull’aereo risultano illese e hanno ricevuto sostegno psicologico fornito dalla compagnia aerea che coglie l’occasione per ringraziare il proprio equipaggio, il personale di terra e l’aeroporto per il prezioso supporto nella gestione della situazione nel miglior modo possibile per i passeggeri".