Tifoso arrestato a Marsiglia. Ma non era lui: rilasciato

Un giovane tifoso bergamasco, erroneamente accusato di gesti razzisti durante una partita di Europa League a Marsiglia, è stato rilasciato dopo che le autorità francesi hanno chiarito l'errore. L'episodio ha scosso il ragazzo, che ora è tornato a casa con la famiglia.

Adesso è a casa. È provato per quello che gli è successo. Una brutta parentesi che lo ha distrutto moralmente. Per questo ha deciso di mantenere un basso profilo. Lui è il 18enne di Cenate Sotto, tifoso nerazzurro che faceva parte di un gruppo partito all’alba da Telgate e fermato giovedì sera all’uscita dallo stadio al termine della partita di andata di Europa League Olympique Marsiglia- Atalanta disputata al Velodrome, perché ripreso a fare gesti da scimmia per irridere i tifosi avversari di colore. Bloccato dalla polizia mentre stava per salire sul pullman che lo avrebbe dovuto riportare a Bergamo.

Lui non c’entrava nulla, c’è stato uno scambio di persona da parte delle autorità francesi. Dalla successiva analisi dei filmati, le autorità francesci hanno capito che non era lui il tifoso filmato e così sabato sera ha potuto fare ritorno a casa insieme ai genitori che nel frattempo avevano raggiunto Marsiglia. La vicenda parte da due sostenitori atalantini finiti nel mirino prima dei tifosi marsigliesi che avevano subito messo on line le immagini e poi delle autorità francesi.

Uno faceva il saluto romano e l’altro che appunto imitava i gesti di una scimmia, come fa chi vuole insultare per le persone di colore. Per questo alla fine della partita i tifosi nerazzurri erano stati sottoposti a un filtraggio che li ha aveva costretti a lasciare lo stadio due ore e mezza dopo il termine della gara. Giovedì sera la prefettura della regione di Marsiglia aveva annunciato di essersi rivolta al procuratore della Repubblica per un esame immediato dei fatti dopo la diffusione delle immagini con i tifosi dell’Atalanta con il braccio teso o che imitavano i movimenti della scimmia. Quindi la liberazione e la fine di un incubo. F.D.