
Due tecnici calano in acqua il robot utilizzato per scandagliare i fondali del Sebino
Tavernola Bergamasca (Bergamo), 1 settembre 2019 - Giallo sul lago d’Iseo, dove è stata confermata la presenza di una vettura con a bordo un cadavere, finiti sul fondo del lago una quindicina di anni fa. Venerdì un subacqueo del Gruppo Soccorso Sebino di Pisogne si è immerso e ha verificato la presenza di un veicolo la cui targa corrisponde a un mezzo scomparso nel 2004 con il suo proprietario, Rosario Tilotta, un 60enne che viveva a Scanzorosciate. I familiari, tra cui la moglie albanese, Elva Kurti, che allora aveva 30 anni in meno, avevano sporto regolare denuncia all’epoca dei fatti.
"Confermo - ha spiegato il responsabile del Gruppo Soccorso Sebino di Pisogne Remo Bonetti - che un nostro volontario, il responsabile delle attività subacquee del Soccorso Sebino, venerdì è sceso fino a 85 metri circa con una strumentazione in grado di rifare riprese video. Ha localizzato una Ford Fiesta con un corpo rannicchiato all’interno. Si trova a una profondità di 82 metri, esattamente di fronte alla cementifera, ora spetterà alle forze dell’ordine indagare. Noi saremo presenti". Il riserbo di Bonetti è massimo.
Non vuole parlare per rispetto allo svolgimento delle indagini. La vicenda è considerata di massima importanze e in queste ore e fino a quando inizieranno le ricerche sia da riva sia dal lago i carabinieri controlleranno che non vi siano immersioni o tentativi di raggiungere il veicolo e il corpo. "L’unica cosa che il nostro volontario ha raccontato e posso riportare - ha aggiunto Bonetti - è che dall’auto ad un certo punto è uscita una anguilla che l’ha sorpreso". Il Gruppo Soccorso Sebino non è nuovo a ritrovamenti importanti.
Nel 2003, in collaborazione coi in carabinieri subacquei di Genova, Bonetti e i suoi avevano localizzato la macchina in cui si erano inabissati i coniugi Giovanna e Roberto Moreni. In quel caso la vettura si trovava a 250 metri con all’interno il corpo del marito. Venne localizzata dal robot Pluto dei carabinieri, che lavoravano sulla chiatta di proprietà del Soccorso Sebino. Il cadavere della signora Giovanna, invece, fu trovata qualche giorno più tardi a 153 metri di profondità dal robot Mercurio del Soccorso Sebino. Il Gruppo Soccorso Sebino e Bonetti al tempo ottennero il Premio Bulloni per aver restituito i corpi ai familiari, specie quello di Giovanna Moreni, come aveva promesso a sua madre.
Sempre Bonetti e i suoi volontari di protezione Civile nel 2003 furono determinanti per trovare Chiara Bariffi, finita con la sua auto nel lago di Como. La sua vettura si trovava a 114 metri con lei ancora all’interno e ancora intatta. Nel tempo Il Soccorso Sebino ha effettuato altre ricerche e ritrovamenti, come per esempio a Capriolo, nel fiume Oglio, quando localizzò il pensionato Tranquillo Lancini, annegato mentre cercava asparagi. In quel caso Bonetti, che collaborava coi Vigili del fuoco, titolari delle ricerche e con Le Unità Cinogile Italiane Soccorso di cui è membro, ebbe l’intuizione di fare abbassare le acque del fiume di diversi centimetri, localizzando l’anfratto dove si era incastrato il corpo dello sfortunato capriolese. Si è anche prodigato nelle ricerche di un giovane annegato nelle Torbiere del Sebino e nel recupero di tre corpi di sportivi caduti da un offshore a Clusane d’iseo. Due furono ripescati subito dai Vigili del fuoco e dai carabinieri, mentre il terzo venne trovato da Bonetti e dal suo gruppo a Predore nei pressi dei cantieri nautici Riva, dove le correnti lo avevano trasportato.