
"La Lombardia concentra grandi imprese e il 17% della popolazione nazionale ed è normale che consumi di più a livello assoluto. Meno normale è la forbice tra il consumo pro capite dei lombardi rispetto a quello di altre regioni", sottolinea Luca Mocarelli (nella foto), professore di storia economica all’Università Milano-Bicocca.
Il dato di 6.400 kilowatt a testa è molto alto?
"I piemontesi sono sui 5.400 e solo altre due province, Veneto ed Emilia Romagna, superano i 6mila in Italia".
Quali province consumano di più?
"Brescia città arriva a 11mila kilowatt, la provincia a 9.600. Cremona tocca sorprendentemente i 12mila, mentre Milano ha livelli pro capite inferiori. Como con 4.223 è quella con il valore più basso".
Cosa incide?
"Certamente le province più manifatturiere hanno consumi più elevati. Ma la quota domestica è rilevante: la sensazione è che là dove ci sia più benessere si guardi meno ai consumi".
Bisogna intervenire sui comportamenti?
"Sì. Lo stesso vale per l’acqua: nei Paesi più sviluppati se ne consuma il 15% in più a livello domestico. I nuovi rincari, in un contesto di potere d’acquisto in calo, possono essere una molla per ridurre gli sprechi".
Quanto incide anche la svolta elettrica intrapresa?
"Ha un peso: nelle case nuove il gas è sostituito in cucina dai piani a induzione e i condizionatori restano accesi di più. È altrettanto vero però che gli elettrodomestici hanno consumi inferiori grazie al progresso tecnologico". L.B.