Valle Seriana, stop allo stalker delle sorelle

Contadino smascherato e condannato a 2 anni e 6 mesi

Il tribunale di Bergamo

Il tribunale di Bergamo

Bergamo, 14 novembre 2018 - Per tre mesi, dal novembre del 2016 al gennaio 2017, ha perseguitato due sorelle che all’epoca dei fatti avevano 20 e 25 anni (la seconda svolge la professione di veterinario) e che abitavano in un vecchio cascinale ristrutturato situato a pochi metri da casa sua, in un comune della Valle Seriana. In un’occasione si era addirittura spinto a rubare le mutandine di una delle due dalla borsa della pallavolo, che era stata lasciata davanti all’ingresso dell’abitazione dove le vittime abitavano con i genitori.

In altre occasioni, invece, secondo quanto accertato dalle forze dell’ordine, l’uomo, un agricoltore di 43 anni, che non è sposato e vive da solo, aveva spiato le ragazze mentre facevano la doccia nel bagno della loro abitazione, che era stato ricavato in uno scantinato dello stabile. Una passione sfrenata che è costata al 43enne, che ha un precedente per molestie sessuali e una denuncia per stalking, una condanna a 2 anni e 6 mesi per stalking, violazione di domicilio e danneggiamento. Il contadino, che adesso ha cambiato casa e che al processo celebrato davanti al giudice Stefano Storto non si è mai presentato, più di una volta infatti si era introdotto in piena notte nella proprietà delle due vittime (circa una trentina di volte), forzando, e danneggiando, il cancello elettrico, per poi suonare il campanello dell’appartamento delle giovani. Quindi si dava alla fuga.

Secondo le contestazioni, tutto inizia nel novembre del 2016, quando l’agricoltore, da tutti descritto come un tipo bizzarro, schivo e di poche parole, si accorge delle due sorelle e nella sua mente scatta qualcosa che lo spinge ad attuare una serie di comportamenti persecutori. Inizia a seguirle per sapere dove abitano, quindi comincia a perseguitarle. Ad un certo momento l’uomo scopre che vicino alla casa delle ragazze c’è una telecamera. E, per non correre rischi, decide di danneggiare l’impianto.

Una sera si reca sul posto a viso scoperto e stringendo tra le mani un grosso bastone, ma, prima di sferrare il colpo, si avvicina incautamente allo schermo e viene inquadrato. Quell’immagine, unita alla descrizione fornita dalle sorelle dello sconosciuto che hanno visto scappare dopo aver suonato il campanello della loro abitazione, consente alle forze dell’ordine di risalire allo stalker.