Sospensione cautelare finita. Cassarà torna ad allenare

Per l’ex azzurro resta l’accusa di aver filmato un minorenne sotto la doccia. Ma dal prossimo weekend può rientrare come coach in un torneo under 14.

Sospensione cautelare finita. Cassarà torna ad allenare

Sospensione cautelare finita. Cassarà torna ad allenare

Una carriera fatta di luci e ombra quella di Andrea Cassarà, schermidore bresciano, che da poco ha spento 40 candeline e che, anche se in parte, torna a intravedere proprio un barlume di speranza. L’ex azzurro ha avuto della Federazione Italiana Scherma, che lo aveva sospeso, il via libera per tornare in pedana.

Sulla sua testa, infatti, pende una questione che va oltre la dimensione sportiva, ovvero una indagine per pedopornografia. Una ragazza di 15 anni ha denunciato di essere stata ripresa mentre faceva la doccia presso il centro sportivo di San Filippo a Brescia. Le immagini, catturate dalle telecamere fuori dall’impianto, mostrano Cassarà nei dintorni del luogo in un’ora corrispondente a quanto indicato dalla ragazza.

Cassarà tira, in parte, un sospiro di sollievo. Ora, dato che le armi sono ormai appese e i trofei ben custoditi, può ritornare a insegnare. Ufficialmente l’italiano, specializzato nel fioretto e vincitore di due olimpici a squadre, all’Olimpiade di Atene 2004 e Londra 2012, non ha mai annunciato il ritiro. Non gareggia, però, a livello internazionale già dal 2022 ed è fuori dal giro Nazionale con cui ha chiuso a Tokyo 2020 (intanto, la squadra del CT Stefano Cerioni nel weekend cercherà il pass olimpico proprio a Parigi).

Da poco ha così intrapreso l’attività di allenatore e nel fine settimana, seguirà dal vivo, a Saronno, la seconda Prova Regionale GPG (torneo Under 14). Per avere una stoccata vincente dovrà dimostrare la sua innocenza e aspettare i tempi della giustizia anche se recentemente, si è detto, nonostante il complesso periodo, fiducioso. Il bresciano è stato anche campione del mondo a Catania 2011 e ha vinto pure un bronzo a livello individuale all’Olimpiade di Londra 2012. A Pechino 2008 gareggiò solo in virtù della sospensione per doping del compagno Andrea Baldini: molti insinuarono che fosse stato il lombardo a contaminare la bottiglia d’acqua con sostanze dopanti.

Le accuse non hanno mai trovato seguito e in seguito Baldini è stato riammesso alle gare per contaminazione avvenuta ad opera di ignoti. L’anno prima era stato, invece, accusato di atti osceni in luogo pubblico: alla fine è stato prosciolto per sopraggiunta prescrizione. In pedana ha quindi lottato con gli avversari e fuori con la giustizia, complotti (come a Pechino) e vicende non chiare. Oggi, così Cassarà si gode la piccola vittoria che gli permette almeno di riavvicinarsi a quello sport che gli ha dato molto.