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Ex Soncinese, fioccano le multe: "Tutti autisti che bruciano il rosso"

I sanzionati si ribellano. Il comandante della locale: "È la prova che i tanti incidenti sono causati da indisciplinati"

L'incrocio sulla Soncinese a Romano

Romano di Lombardia (Bergamo), 5 settembre 2020 - Un migliaio di multe. Tante sono quelle che stanno arrivando o sono già arrivate agli automobilisti della Bassa orientale che, in barba allo stop, invece di fermarsi al rosso hanno attraversato l’incrocio, tra la ex statale Soncinese e via privata Isonzo, a Romano di Lombardia. A immortalare il passaggio ci hanno pensato le telecamere di sicurezza installate all’incrocio e accese il primo luglio. Una media di 20 sanzioni al giorno ognuna di 167 euro (oltre alla decurtazione di sei punti della patente) per un totale, ancora teorico, di oltre 195mila euro. E alla seconda sanzione scatta anche il ritiro della patente. 

«Purtroppo la telecamera ha confermato i nostri timori e cioè che all’incrocio sulla ex Soncinese il comportamento indisciplinato degli automobilisti fosse la causa dei numerosi incidenti che si sono verificati in passato – ha sottolineato Arcangelo di Nardo, comandante della polizia locale di Romano –. I numeri delle infrazioni confermano che una delle regole fondamentali del codice della strada, fermarsi con il rosso all’incrocio, non viene rispettato». L’arrivo delle multe ha fatto esplodere la polemica sui social. «Gli automobilisti sono stati multati perché hanno attraversato l’incrocio con il rosso – ha ribadito il comandante della locale –. I filmati sono stati visionati prima di emettere la sanzione. Altrimenti ora la media sarebbe di 50 multe al giorno».

La polemica, oltre che sui social, ha acceso anche il dibattito politico. A lamentarsi per le sanzioni è stato Pierluigi Rossi, consigliere comunale della Lega, che attraverso il suo profilo Facebook ha espresso il suo disappunto. «Chi paga nel male o nel bene son sempre i romanesi a dispetto di tutto. Allora per essere coerenti chiudiamo la ex Soncinese ai Tir che scorrono ogni giorno sulla strada diventata comunale, multiamo tutti i ciclisti senza catarifrangente provenienti dalle logistiche limitrofe». «Trovo assurdo che di fronte all’evidenza si cerchi di giustificare il mancato rispetto del codice della strada», ha replicato secco il sindaco Sebastian Nicoli.