Sicurezza sul lavoro nella Bergamasca: sei cantieri controllati, solo due in regola

Il bilancio della Polizia locale del Distretto della Bassa Bergamasca orientale. Scoperto anche un capannone abusivo e un box che diventa appartamento

La Polizia locale del Distretto della Bassa Bergamasca orientale ha effettuato una serie di controlli

La Polizia locale del Distretto della Bassa Bergamasca orientale ha effettuato una serie di controlli

La Polizia locale del Distretto della Bassa Bergamasca orientale ha effettuato una serie di controlli mirati nell’attività edilizia a Romano di Lombardia e dintorni. Nello specifico sono stati ispezionati sei cantieri tra Romano di Lombardia e Bariano, e solo due di questi sono risultati in regola con la normativa vigente in materia di sicurezza e lavoro nel settore edilizio.

In uno dei cantieri ispezionati a Romano di Lombardia le irregolarità hanno riguardato l’impalcatura esterna usata dagli operai per lavorare sulla facciata e sul tetto dell’edificio. In particolare gli agenti hanno contestato il posizionamento dell’impalcatura che poggiava non su adeguati ma su improvvisati sostegni.

Inoltre l’impalcatura era sprovvista di scale per permettere agli operai di spostarsi sui vari piani, obbligandoli così ad arrampicarsi mettendo a serio rischio la propria incolumità. E  non erano presenti dispositivi di sicurezza e protezione da cadute. E le cadute dall’alto rappresentano una delle cause all’origine degli infortuni sul lavoro, anche mortali.

Nelle successive ispezioni la Polizia locale ha scovato due situazioni di abusivismo. La prima, sita nell’immediata periferia della città, dove gli agenti hanno trovato una cantiere commerciale riguardante la costruzione di un capannone, già avviata ma priva di ogni permesso di costruzione.

Sempre a Romano è stata scoperta una trasformazione, all’interno di una villetta, di una cantina e box in un appartamento residenziale. Anche in questo caso i titolari erano sprovvisti delle autorizzazioni. Gli agenti hanno contestato i lavori, sul presupposto che sia la cantina che il box sono locali con una destinazione d’uso non residenziale e abitativa.

Al termine dei sopralluoghi gli agenti della Polizia locale, coordinati dal comandante Arcangelo Di Nardo, hanno documentato le situazioni di irregolarità segnalandole all’organo competente di Ats. I titolari delle ditte edili operative secondo la normativa vigente rischiano delle denunce. Le pene previste contemplano la reclusione da uno a sei mesi in carcere o le sanzioni che vanno da un minimo di tremila euro ad un massimo di dodici mila euro.