
Il lago d'Iseo, molte alghe proliferano
Sarnico, 12 agosto 2015 - Sul Sebino si sta scatenando una vera e propria guerra dell’acqua. A sferrare l’offensiva ieri mattina sono stati i sindaci del territorio e l’Autorità di bacino dei laghi d’Iseo, Endine e Moro, che hanno sottoscritto e inviato una raccomandata in cui si chiede al ministero dell’Ambiente e all’Autorità di bacino del fiume Po di non abbassare ulteriormente il livello del Sebino, che ieri era a - 15 centimetri, 60 meno della media annuale.
Secondo quanto richiesto dai due enti, difatti, l’acqua potrebbe scendere di altri dieci centimetri rispetto al limite imposto di -30, arrivando a - 40: una quota ritenuta inaccettabile sia per l’attuale proliferazione delle alghe, sia perché creerebbe problemi di navigazione nel basso lago, rendendo difficoltoso non solo il movimento delle imbarcazioni private ma anche quello dei battelli della Società navigazione lago d’Iseo e dei battelli spazzino, che non sarebbero più in grado di svolgere il loro lavoro.
Il Sebino, in questi giorni di sole e caldo, pur apparendo bellissimo, specie nelle zone dell’alto lago, sta soffrendo come non mai. In particolare a fare le spese dell’afa e della mancanza d’acqua sono Paratico, Clusane d’Iseo, Iseo, Sarnico e Predore, che sono assediati dalle alghe staccatesi dal fondo e rimaste a secco dopo che le acque si sono ritirate.
«In media i nostri tre battelli spazzino recuperano circa 1000 tonnellate di vegetazione all’anno - ha rimarcato l’Autorità di bacino -. Quest’anno dal primo luglio al 10 agosto ne abbiamo raccolte 835 tonnellate. I natanti e gli addetti lavorano per tutto il giorno, sei giorni la settimana. Ma purtroppo allo stato attuale non basta. Per questo abbiamo deciso di scrivere al ministero dell’Ambiente e all’Autorità di bacino del Po: perché se il lago d’Iseo scenderà ulteririormente la situazione potrebbe farsi ancora più complicata». A sottoscrivere il documento c’erano i primi cittadini dei paesi del basso Sebino, preoccupati per la situazione.
«Il lago non è una sorta di serbatoio da riempiere e svuotare a seconda delle esigenze, pur legittime, di altri attori - dice il sindaco di Sarnico, Giorgio Bertazzoli -. Serve un’inversione della politica relativa alla gestione dei livelli e chiediamo di essere consultati e di avere voce in merito a scelte che condizionano la vita dei nostri territori».
Sul Sebino, dunque, è emergenza. «Il Patto dell’acqua, redatto dalla Regione, che ha come sottotitolo un Programma d’azione condiviso e che tutti gli Enti hanno firmato - dice il presidente dell’Autorità di bacino Giuseppe Tobias Faccanoni - definisce la necessità di mantenimento dell’ecosistema dei laghi, dagli usi di monte a quelli di valle, ed anche con pari dignità per quelli di mezzo, cioè il lago. I rischi per l’ abbassamento del livello del lago sono gravi, riguardano la navigazione, pubblica e privata, la stabilità delle rive, l’anossia per la fauna ittica, la proliferazione di insetti, gli odori che fanno scappare i turisti».