Non si può escludere la matrice dolosa dietro l’incendio che a Madone, Isola bergamasca, ha danneggiato sette auto nella notte tra venerdì e ieri. L’ipotesi del dolo sembra probabile, o quantomeno verosimile. Tutto è cominciato verso le due, in via Montale. La prima vettura ad andare a fuoco (o ad essere incendiata da un malintezionato) era parcheggiata all’inizio della via. Poi, in sequenza, le fiamme hanno avvolto un altro gruppo di quattro auto, distanti pochi metri dalla prima; e infine un altro gruppo di due, distanti a loro volta un’altra trentina di passi dal secondo gruppo. Insomma, la dinamica sembra proprio compatibile con un atto doloso. Tutte le auto erano parcheggiate nelle strisce bianche davanti al condominio Alfaplan. L’allarme è stato lanciato intorno alle due del mattino, quando già le fiamme stavano già divoravano le vetture parcheggiate in strada. Sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Bergamo, e poi i vigili del fuoco di Dalmine con i volontari di Madone e Gazzaniga. Ci sono volute due ore per spegnere l’incendio e a quel punto è iniziata l’opera di bonifica della zona. Il Nucleo investigativo antincendio (Nia) dei pompieri ha fatto i rilievi e sta svolgendo le indagini. Un aiuto potrebbe arrivare anche dalla visione delle telecamere presenti in zona, in particolare di qualche abitazione privata. F.D.
CronacaSette automobili bruciate. C’è l’ombra del dolo a Madone