Sematic ancora in sciopero, la Lega: invadere la Baviera

A rischio 200 posti di lavoro dell’azienda che fa capo a una holding tedesca

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di Michele Andreucci

Prosegue la linea dura di sindacati e lavoratori alla Sematic, che fa parte della multinazionale tedesca Wittur Holding, la cui proprietà nei giorni scorsi, nonostante l’azienda sia sana e i bilanci facciano segnare il segno più, ha annunciato l’intenzione di delocalizzare in Ungheria il 65-70% della produzione. A una settimana da questa notizia e dopo diversi presìdi e mobilitazioni organizzati per chiedere di rivedere tale decisione, allo stabilimento di Osio Sotto ieri e oggi è di nuovo sciopero: l’ultima ora di ciascun turno. A rischio ci sono 200 posti di lavoro, mentre un centinaio di impiegati verrà trasferito a Seriate.

Da lunedì, come già annunciato, tra gli 80 e i 90 lavoratori saranno posti in cassa integrazione ordinaria per 9 settimane. "Con i nuovi scioperi – spiega Claudio Ravasio, della segretaria Fiom-Cgil provinciale – arriviamo a 24 ore svolte in una settimana. Dobbiamo tenere duro, la decisione deve essere rivista. Abbiamo chiesto un incontro urgente con la direzione del Gruppo. attendiamo di incontrare chi ha potere decisionale".

A livello politico, tutti sono convinti della necessità di far tornare la società sui suoi passi. E c’è anche chi, come il deputato bergamasco della Lega Daniele Belotti, minaccia l’invasione della Baviera, dove ha sede il quartier generale della Wittur Holding. "Dobbiamo fare pressione a tutti i livelli – sostiene Belotti – fino a portare una delegazione in Baviera".

Secondo Elena Carnevali, deputata orobica del Pd, invece, "è necessario ottenere un impegno dell’azienda qui in Italia. Si sono sempre sottratti al confronto; ora, dopo aver usufruito di benefici fiscali, non possono più farlo". Uno dei prossimi passi dovrebbe essere la convocazione di un tavolo da parte della Regione con la presenza anche di rappresentanti della Wittur- Sematic. Il consigliere regionale di Azione, Niccolò Carretta, con il collega del Pd Jacopo Scandella, ha presentato richiesta urgente di audizione alla Commissione regionale attività produttive.

Lunedì scorso, invece, al termine dell’assemblea convocata dalla Provincia di Bergamo, si era levato, forte e chiaro, il grido di protesta dei lavoratori dell’azienda di Osio Sotto: "La delocalizzazione di un’azienda sana con bilanci in utile da una terra che ha sofferto per il Covid è inaccettabile. Bisogna fare di tutto per impedirlo".