
Studenti in ateneo
Bergamo, 30 agosto 017 - Non sono ancora iniziate le lezioni e negli atenei tira già aria di sciopero. Questa volta ad alzare la voce è una parte di docenti e di ricercatori universitari, circa 5.400 professori a livello nazionale. Una ventina, al momento, i professori dalle facoltà di Bergamo che hanno proclamato l’astensione dallo svolgimento degli esami durante la sessione autunnale. Nello specifico, nel periodo 28 agosto–31 ottobre. Un blocco degli esami per cercare di ottenere adeguamenti e modifiche alle retribuzioni. In altre parole, lo sblocco degli scatti di stipendio. I rappresentanti degli studenti dell’Università degli Studi di Bergamo, della lista Uni +, continuano a mantenere informati gli studenti circa lo stato dei fatti. A riguardo Andrea Saccogna, presidente della consulta degli studenti universitari di Bergamo ha dichiarato: "Ho letto e capisco le ragioni dei professori, ma lo sciopero di fatto finisce con il colpire i soli studenti, che non hanno nulla a che fare con quanto viene reclamato. Credo che ciò dispiaccia in primis ai professori, però temo che uno sciopero organizzato in modo così confuso e poco organico si traduca solo in disagi senza risultati. Fortunatamente a Bergamo sembra che siano pochi gli scioperanti, siamo in continuo contatto con il Rettorato per monitorare la situazione".
Nonostante i docenti non siano tenuti ad avvisare l’ateneo della loro intenzione di scioperare, in quest’ultimo caso dovranno chiedere loro alla segreteria di istituire un appello straordinario. La consulta degli studenti è in continuo contatto con il rettore, Remo Morzenti Pellegrini, per fare il punto della situazione. "Cercheremo di aggiornarvi e di assicurarci che non ci saranno conseguenze su domande di laurea e di tirocinio" continua la nota della consulta degli studenti. Una rassicurazione arriva direttamente dal rettore: "I disagi saranno limitati, si tratta più che altro di un’iniziativa simbolica. I docenti che hanno due appelli – assicura – devono garantire almeno una sessione di esami". Preoccupati gli studenti, soprattutto quelli che per sostenere l’esame devono saltare un giorno, non retribuito, di lavoro.