Schianto in moto a 22 anni La telefonata ai genitori: "Mi sono rotto un braccio" Poi muore all’ospedale

Il ragazzo, soccorso da un amico, aveva subito rassicurato la famiglia. Quando è arrivato il 118 era ancora cosciente. Fatale un’emorragia interna .

di Francesco Donadoni

"Mi sono rotto un braccio". Una telefonata a casa per rassicurare i genitori dopo un incidente in moto. Non sembrava nulla di grave. E invece Matteo Gualeni, 22 anni di Sovere, nella Bergamasca, è morto in ospedale, al Papa Giovanni XXIII, dove era arrivato in codice rosso. A stroncarlo, quasi certamente, le lesioni interne riportate nell’impatto che non gli hanno lasciato scampo. Tutto succede lunedì sera a Riva di Solto, paese di neppure mille abitanti sulla sponda del Lago d’Iseo. Sono 19.30, Matteo è in sella alla moto, con lui un amico che viaggia su un’altra moto. In via Gargarino, Matteo esce di strada all’altezza di un tornante. Per motivi ancora tutti da chiarire perde il controllo del mezzo. Una buca, un errore. Troppo presto per poterlo dire. Sbalzato dalla sella, cade sull’asfalto.

Lo schianto è secco, violento: il 22enne riporta la frattura esposta di un braccio e uno schiacciamento toracico importante. Del quale però, dopo l’incidente, sembra non intuire le conseguenze. È l’amico a chiamare immediatamente i soccorsi. Matteo sente dolore, ma è perfettamente cosciente. E il pensiero corre ai genitori, a casa. Una telefonata, in attesa dei soccorsi: "Mi sono rotto un braccio", li rassicura. Soffre, ma non pensa di essere in pericolo. Sul posto, nel frattempo. la centrale operativa del 118 ha inviato un paio di ambulanze in codice rosso, una da Bergamo e l’altra della Croce blu di Lovere. Poco dopo, decolla anche l’elisoccorso che alla fine trasporta 22enne all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Le sue condizioni, infatti, non sono affatto rassicuranti. Matteo appena arrivato a Bergamo viene stato operato d’urgenza. Nella notte, nuove complicazioni, legate all’intervento, rendono impossibile salvargli la vita.

La terribile notizia ha scosso una intera comunità, in lutto per la morte del giovane di 22 anni. Matteo aveva frequentato l’Itis Ivan Piana di Lovere ed aveva una grande passione per le moto. Dopo gli studi aveva trovato lavoro come operaio. Sotto choc gli amici e i vicini della piccola frazione di Sellere, dove il 22enne viveva con la mamma Simona e il papà Andrea, vigile del fuoco volontario, il fratello Fabio, 20 anni, e la sorellina Valentina, 9 anni. Una famiglia nota nel territorio. Matteo era nipote dell’ex segretario locale Cisl Mario Gualeni. La nonna Giuliana è invece da anni la sagrestana della parrocchia ed è la colonna portante dele feste patronali. "Proprio il 2 giugno era in programma la festa del patrono di Sellere, ma ho ricevuto la comunicazione che è stata annullata – spiega la sindaca del paese, Federica Cadei –. Troppo il dolore per tutta la famiglia, per tutta la comunità. Le sue condizioni erano gravi, ma non sembrava in pericolo di vita. Nella notte tra lunedì e martedì è peggiorato fino al decesso. Siamo molto dispiaciuti, non appena allestiranno la camera ardente andrò sicuramente a portare le condoglianze da parte di tutta l’amministrazione comunale".