MICHELE ANDREUCCI
Cronaca

Santuario di Caravaggio: 'Crociata' di Legambiente

L’associazione ha presentato ricorso al tribunale amministrativo contro lo sviluppo della zona produttiva nei pressi del luogo di culto

Il santuario di Caravaggio

Caravaggio (Bergamo), 9 novembre 2020 - Il santuario di Caravaggio, uno dei più conosciuti e frequentati luoghi di culto e preghiera non solo della Lombardia, ma anche d’Italia, deve essere tutelato e bisogna dire basta al consumo di suolo nella Bergamasca. È il grido d’allarme lanciato da Legambiente Bergamo in attesa della sentenza, prevista a giorni, del Consiglio di Stato sulla vertenza avviata contro il Comune di Misano per bloccare lo sviluppo della zona produttiva da 162mila metri quadrati, prevista dal Pgt (Piano di governo del territorio) dell’amministrazione comunale a 550 metri dal santuario di Santa Maria del Fonte di Caravaggio.

Contro questa ipotesi l’associazione ambientalista aveva presentato ricorso al Tribunale amministrativo e il Tar lo aveva accolto parzialmente, rilevando che il Comune non aveva fornito una opportuna risposta a un rilievo effettuato dall’Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente). Di diverso parere l’amministrazione comunale che, ritenendo invece di aver fatto "scelte ponderate, mantenendosi nell’ambito della discrezionalità che compete all’ente", aveva subito presentato ricorso al Consiglio di Stato che dovrebbe esprimersi nei prossimi giorni. "Il progetto del Comune si può ancora fermare - chiarisce Paolo Falbo, presidente del circolo Legambiente SerioOglio - . Vanno tutelati il valore paesaggistico e il patrimonio storico artistico dell’area. Si tratta di un progetto del tutto inopportuno. A meno di due chilometri, a Caravaggio, c’è un’area industriale già urbanizzata di 450mila metri quadrati ampiamente inutilizzata e a Misano esiste già un’ampia zona destinata ad uso industriale: in un Comune di circa 2.900 abitanti ci sembra davvero un’esagerazione".

Il santuario di Santa Maria del Fonte, famoso per l’apparizione della Madonna il 26 maggio del 1492 alla giovane contadina Giannetta de’ Vacchi, oggi, oltre a essere importante luogo di preghiera, dove si contano ogni anno migliaia di fedeli, ospita un centro di accoglienza per pellegrini ed ammalati, un centro di consulenza matrimoniale e familiare ed un centro di spiritualità.