ROCCO SARUBBI
Cronaca

Scontro fra treni in Puglia, addio a Salvatore: anche Bergamo piange una vittima

Agente di commercio e stimato allenatore nei dilettanti, aveva 56 anni

Salvatore Di Costanzo (foto concessa da Bergamo & Sport)

Bergamo, 14 luglio 2016 - Salvatore Di Costanzo, 56 anni, residente a Campagnola, agente di commercio, allenatore di calcio, è una delle 23 vittime del tragico incidente ferroviario avvenuto in Puglia. Sposato con Cinzia, padre di Marco e Sara, si trovava su quel maledetto treno per motivi di lavoro. Doveva andare a Andria per un appuntamento con una ditta di costumi da bagno. Era partito al mattino da Orio al Serio diretto a Bari. Una volta atterrato, intorno alle 10, ha inviato un sms alla moglie rassicurandola e dicendole che avrebbe preso quel treno. Di Costanzo ha inviato un ultimo sms alle 10.45 poi il silenzio.

Ansia, angoscia e preoccupazione hanno iniziato a prendere il sopravvento tra i famigliari, finchè la decisione del figlio Marco di partire con la mamma per la Puglia per avere notizie. Fino all’agghiacciante verità. "Putroppo scrivo per comunicare che mio padre non ce l’ha fatta. Ringrazio tutti per la vicinanza e l’affetto". Poche parole postate sulla sua pagina Facebook da Marco. A lui è toccato il riconoscimento del cadavere del padre al Policlinico. Da ieri il calcio dilettantistico bergamasco è in lutto per la morte di Salvatore Di Costanzo. Se il suo lavoro era quello dell’agente di commercio, il vero mondo era quello del pallone, l’allenatore che si è fatto da solo. Il suo idolo era Luciano Spalletti, l’attuale tecnico della Roma, che seguiva dai tempi dello Zenit. Un modello che in piccolo ha applicato nelle società dilettantistiche dove è stato: Stezzanese, Brusaporto e Verdellinese. Come ricorda Gian Paolo d’Adda, presidente della Stezzanese e amico storico di Di Costanzo. "Ho saputo della terribile notizia tramite il gruppo whatsApp che abbiamo come Vuemme Stezzanese. Ho ricevuto un messaggio di Ivan Pesenti (il secondo di Salvatore Ndr) che diceva che era morto. E ho immediatamente chiamato il figlio Marco che mi ha detto che stava per imbarcarsi con la mamma per andare a Bari. Poi la drammatica certezza. Ha giocato assieme a noi per 20anni nella Vuemme Amatori, ha allenato un vita alla Stezzanese, sia come mister della prima squadra che allenatore del settore giovanile. Ci vedevamo ogni mercoledì, era una bravissima persona, un amico speciale, uomo stimato e ben voluto da tutti. Per il calcio bergamasco se n’è andato un vero amico».

Dopo aver allenato il Brusaporto, con cui aveva vinto il campionato di Promozione, Salvatore Di Costanzo aveva "assaggiato" anche l’esperienza straniera in Moldavia, all’Ungheni, squadra di seconda divisione, con un contratto di tre mesi. Gianfranco Scarpellini, presidente revisore conti della Figc lombarda, e fondatore della Verdellinese ricorda così Di Costanzo: "Una brava persona, e per tutta la Verdellinese è un giorno tristissimo. Abbiamo perso un vero amico con cui si poteva scherzare anche nelle partite in cui si era perso. Un grande abbraccio a tutta la famiglia". Sotto shock il presidente del Casazza (Promozione) Claudio Cambianica, che aveva ingaggiato Di Costanzo. "Aveva una voglia incredibile di inziare l’avventura qui da noi. Per due anni lo avevo corteggiato ma inutilmente – continua Cambianica – e adesso che fnalmente ero riuscito a farmi dire si perchè convinto di aver trovato il tecnico giusto. Mia moglie pochi giorni fa mi aveva detto: Mi ricorda te da giovane, avete lo stesso modo di fare. Ora questa tragedia, e non riesco ancora a crederci". La salma rientrerà a Bergamo sabato 16 luglio.