Da Lourdes a Bergamo, le reliquie di santa Bernadette in aeroporto a Orio/ VIDEO

Nello scalo bergamasco si è tenuta una cerimonia di accoglienza, poi le spoglie sono state trasferite nella Diocesi di Alessandria, dove inizierà il pellegrinaggio italiano

L'arrivo delle reliquie di santa Bernadette a Orio al Serio

L'arrivo delle reliquie di santa Bernadette a Orio al Serio

Bergamo, 24 aprile 2019 - Sono arrivate questa mattina da Lourdes all’aeroporto Il Caravaggio di Orio al Serio le reliquie di Santa Bernadette Soubirous, la protettrice degli ammalati. Alle 11,15 circa, le spoglie sono atterrate allo scalo bergamasco a bordo di un volo Albastar. Sono poi state trasferite alla Diocesi di Alessandria, dove inizierà il pellegrinaggio italiano. Le reliquie saranno accompagnate dal cappellano italiano di Lourdes, don Nicola Ventriglia. Sul piazzale dell’aeroporto orobico, prima della partenza per Alessandria, si è tenuta una cerimonia di accoglienza. Le spoglie saranno scortate dalle forze dell’ordine.

La religiosa e mistica francese nacque nel 1844 ed è conosciuta particolarmente per le apparizioni della Vergine Maria a cui assistette all’età di 14 anni (dall’11 febbraio al 6 luglio) nella grotta di Massabielle, il suo paese natale. Il 25 marzo 1858, la “signora” che le appariva si dichiarò dicendole:”Io sono l’Immacolata Concezione”. Erano passati quattro anni da quando papa Pio IX aveva stabilito il dogma dell’immacolata Concezione, che affermava che Maria era la sola, tra gli esseri umani vissuti, ad essere nata senza peccato originale. Durante la nona apparizione, la Vergine Maria chiese a Bernadette di bere dalla sorgente presente sotto la roccia. La santa iniziò a scavare alla ricerca dell’acqua, che iniziò a fluire il giorno dopo. Da quel momento molti fedeli seguirono l’esempio di Bernadette bevendo dalla miracolosa sorgente: si verificarono così 69 guarigioni classificate come inspiegabili dalla commissione medica di Lourdes. Bernadette morì nel 1878, all’età di 35 anni, e venne proclamata santa nel 1933.