Rapinano telefonino a coetanea “Confinate” in casa dal giudice

Aggressione nella Bergamasca. Di 15 e 16 anni le fermate .

Rapinano telefonino a coetanea “Confinate” in casa dal giudice

Aggressione nella Bergamasca. Di 15 e 16 anni le fermate .

L’episodio risale al 26 luglio. Le protagoniste sono tutte ragazzine minori ma si sono comportate da "grandi". Hanno minacciato e rapinato una loro coetanea, in un parcheggio pubblico sotterraneo di Brembate Sopra. Vittima una coetanea. Secondo una ricostruzione dei fatti la ragazzina si trovava in un parcheggio pubblico sotterraneo di Brembate Sopra. Ad un certo punto è stata avvicinata da due coetanee. Non volevano parlarle e nemmeno la conoscevano. L’intenzione delle baby rapinatrici era altra: impossessarsi del cellulare della vittima. Come? Prima l’hanno aggredita fisicamente, poi non contente l’hanno minacciata con un coltello ed infine costretta a consegnare il proprio telefono. Alla ragazzina, sotto choc per quanto le era accaduto, non è rimasto altro da fare che eseguire gli ordini e consegnare il suo telefonino.

Con il bottino in mano le due rapinatrici si sono allontanate dal parcheggio sotterraneo facendo perdere le proprie tracce, convinte, forse, di averla fatta franca e senza ripercussioni. Ma avevano fatto male i calcoli. Perché la vittima, accompagnata dalla madre, si è subito rivolta ai carabinieri della stazione di Curno ai quali ha fornito una descrizione dettagliata delle circostanze in cui si era verificato l’episodio. Le indagini, avviate a strettissimo giro, hanno consentito di rintracciare le autrici del reato, due ragazzine di 15 e 16 anni. Rintracciate grazie al racconto della vittima, sono state arrestate e obbligate alla misura cautelare di obbligo di dimora in casa. La decisione, presa il 23 settembre dal giudice delle indagini preliminari del tribunale per i minorenni di Brescia.

Francesco Donadoni