Raddoppio linea ferroviaria sì, disagi ai cittadini no

I primi cittadini di Curno e Mozzo si sono rivolti al sottosegretario ai Trasporti Edoardo Rixi

Migration

Nessuna promessa, ma l’impegno di Rfi, sollecitato dal vice ministro ai Trasporti, Edoardo Rixi (foto), di sedersi a un tavolo con le amministrazioni comunali per prendere in considerazione le loro richieste e valutare insieme eventuali modifiche per ridurre l’impatto dell’opera. Certo, la strada resta in salita, ma almeno una breccia si è aperta sul tema caldissimo del raddoppio ferroviario Montello-Ponte San Pietro, o meglio, del tratto Bergamo-Curno, per cui a fine anno è stato aperto il bando di gara, un’opera importante per la Bergamasca, ma che rischia di avere delle conseguenze pesanti sui residenti. E adesso a Curno e a Mozzo sperano davvero che le loro richieste vengano esaudite: i sindaci dei due Comuni e il comitato dei cittadini chiedono che i binari vengano fermati 200 metri prima rispetto al progetto. L’opera prevede la chiusura dei due passaggi a livello di Curno (via Fermi), al posto del quale è previsto un sottopasso e quello di via Roma, che finirebbe per tagliare in due il paese. Proprio quello che sindaco e cittadini non vogliono.

Il tutto per un doppio binario che si fermerebbe circa 150 metri dopo, in attesa del progetto per il prolungamento fino a Ponte San Pietro. Sindaci e comitato hanno chiesto di salvaguardare il passaggio a livello di via Roma, facendo terminare il raddoppio ferroviario all’altezza del comune di Curno, in modo da mantenere unito il paese e scongiurare, tra l’altro, la posa di barriere fonoassorbenti alte sei-sette metri a pochi passi dalle abitazioni. "Siamo soddisfatti di essere riusciti ad aprire un confronto col ministero - sottolinea il sindaco di Curno, Andrea Saccogna -. Adesso abbiamo una speranza, anche se c’è da vedere, all’atto pratico, quanto sarà possibile correggere il progetto". Il tratto di ferrovia, lungo 3,6 km, è stato finanziato per 220 milioni di euro. M.A.