Presidio sloggiato fa ricorso al Tar

Brescia, il caso dell’occupazione di piazza Paolo VI

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Ricorso al Tar contro il diniego all’occupazione dello spazio di piazza Paolo VI in concomitanza con Capitale della Cultura. Lo ha presentato nei giorni scorsi il presidio 9 agosto, che dal 2021 staziona sotto la Prefettura, sede della commissario straordinario per la depurazione del Garda. Il permesso, però, scadrà il 26 febbraio e dal Comune è arrivato il no al rinnovo. "Abbiamo impugnato il diniego – spiega Alessandro Scattolo, referente del Comitato Ambiente e Territorio del Basso Garda – e siamo in attesa di vedere se ci sarà una sospensiva. Il Comune non è per noi un’antagonista, auspichiamo una mediazione". Gli attivisti sarebbero anche disponibili a sospensioni temporanee in occasione di alcune particolari giornate, ma, per ora, è importante che il presidio resti, in attesa degli sviluppi di alcune interlocuzioni politiche e parlamentari in corso. Regione, infatti, sta avviando lo studio sul fiume Chiese, per valutare la sua sostenibilità come ricettore degli scarichi dei depuratori. Nel flash mob di ieri mattina, gli attivisti hanno fatto appello a tutte le realtà che già hanno espresso solidarietà (una sessantina in provincia) ad intervenire nell’assemblea di sabato 25 febbraio in piazza Paolo VI.