Posti nei centri per gli adulti: "Non funziona"

Sezioni dedicate dei centri per adulti per l’accoglienza dei Msna sopra i 16 anni, che sono la maggioranza. Si tratta di una delle nuove disposizioni introdotte dal Governo per i minori stranieri non accompagnati che arrivano in Italia: finora era previsto che i Msna dovessero essere sempre e comunque ospitati in strutture per minori. Altra novità del decreto 133, evidenziata da Ennio Codini, responsabile settore legislazione di Fondazione Ismu Ets, è che in caso di arrivi consistenti e ravvicinati l’autorità di pubblica sicurezza può disporre immediatamente lo svolgimento di accertamenti sanitari per determinare l’età, dandone comunicazione alla Procura della Repubblica.

Finora, invece, gli accertamenti potevano essere fatti solo previo provvedimento della Procura e con ulteriori specifiche garanzie quanto alle modalità. "I cambiamenti di cui si è detto riducono nel complesso la tutela – commenta Codini –. È evidente che ospitare un minorenne in una struttura per adulti, seppure in sezione dedicata, è per lui meno tutelante che ospitarlo in una struttura per minori (fermo restando che la soluzione migliore è l’accoglienza da parte dei Comuni). Anche la ‘semplificazione’ degli accertamenti sanitari riduce le garanzie. Si tratta in entrambi i casi di misure che si possono eventualmente giustificare solo in termini di situazioni d’emergenza tali da non consentire di procedere nel modo ordinario". Negli ultimi mesi in effetti i numeri sono aumentati, ma non è cambiata la rete di accoglienza. "Ci si può chiedere se, pur a fronte di una tendenza all’aumento degli arrivi, sia davvero giustificata l’introduzione della possibilità di confinare invece per tre mesi dei minorenni in strutture per adulti. Quanto poi alla riduzione delle tutele con riguardo all’accertamento dell’età, non abbiamo dati che mostrino criticità emerse seguendo le preesistenti modalità ordinarie così gravi da giustificare l’adozione di modalità straordinarie meno garantistiche". F.P.