Pontida, "orgoglio terrone” nel feudo della Lega

Il festival antirazzista che vuole scalzare il raduno del Carroccio

Un momento della festa dedicata a Sacko, sindacalista ucciso in Calabria

Un momento della festa dedicata a Sacko, sindacalista ucciso in Calabria

Pontida (Bergamo), 17 giugno 2018 - Una giornata di musica e slogan per dire no al razzismo, a poche decine di metri dal “sacro pratone” delle celebrazioni leghiste. Dopo il successo dell’anno scorso, ieri a Pontida è tornata la festa dell’orgoglio migrante e antirazzista, dedicata quest’anno a Soumalya Sacko, il sindacalista di origini maliane ucciso alcune settimane fa con un colpo di fucile in un’area industriale dismessa nel Vibonese.

In realtà una manifestazione non autorizzata, tanto che il sindaco leghista di Pontida, Luigi Carozzi, ha deciso come l’anno scorso di chiudere la città, il cimitero, gli uffici comunali e postali e di vietare la vendita di alcolici e bevande in bottiglia di vetro e lattine dalle 8 alle 24: «Non sappiamo quante persone arriveranno - ha detto - devo garantire la sicurezza dei miei cittadini». Un’iniziativa che non tutti nel comune bergamasco hanno preso bene, a cominciare dai commercianti. L’anno scorso la manifestazione fu organizzata dai centri sociali napoletani per protestare contro la visita a Napoli del leader leghista Matteo Salvini. Questa volta è esplosa la dimensione territoriale del festival, promosso dal gruppo Bergamo migrante antirazzista, del quale fanno parte i centri sociali Pacì Paciana e Kascina Popolare, i circoli locali di Anpi e Arci, Potere al Popolo Bergamo, Unione Inquilini. I partecipanti, meno dell’anno scorso, circa 300 persone, oltre che dalla Bergamasca, sono arrivati da Milano, Napoli e Bologna. Polizia e carabinieri hanno provveduto per tutta la giornata a presidiare la sede locale della Lega e il municipio.

«Abbiamo l’ambizione - sottolinea Claudio Cerutti, uno degli organizzatori - di diventare una tradizione e scalzare l’immaginario che vincola Pontida alla Lega, allo stesso modo in cui si deve togliere il razzismo dall’Europa». Quentin, 40 anni, pittore di origini francesi, è arrivato nella Bergamasca addirittura da Marsiglia. «Noi abbiamo avuto lo scrittore Jean Claude Izzo che nei suoi romanzi ha sempre combattuto ogni forma di discriminazione». Per tutta la giornata sul palco si sono succeduti gli interventi di rappresentanti di ong del mare, collettivi femministi e Lgbtq, combattenti italiani in Kurdistan, collettivi studenteschi e di migranti. La parte musicale è stata invece appannaggio di Gruppi Terroni Uniti, Enigma, Junior Sprea, Arpioni, Lamin Ceesay, giovane migrante che fa musica trap, e di band locali. Testimonial del festival il calciatore Mario Balotelli, da poco rientrato in Nazionale: le magliette dell’evento sono state da lui indossate e poi autografate. Quindi ieri sono state regalate a chi ha partecipato al torneo di calcio.