
La celebrazione del matrimonio fra il poliziotto Franco Ferrari e la compagna Elena
Treviglio (Bergamo) - È una “storia covid ” conclusa felicemente, dopo tantissime ansie e forti preoccupazioni durate oltre sette mesi, nel corso dei quali le speranze sono state spesso sovrastate dall’incubo del peggio, fra Terapia intensiva e cure massive contro il Coronavirus. Ma la tempra di Franco Ferrari, 58 anni, una vita trascorsa nella Polizia di Stato – veste con orgoglio la divisa dal 5 dicembre 1981 - ha avuto la meglio e l’agente, in servizio al Commissariato di Treviglio e molto apprezzato e stimato in città, non solo ha ripreso regolarmente il lavoro, ma ha anche coronato il sogno d’amore sposandosi con la sua Elena, qui a Treviglio. Franco Ferrari si è così espresso al termine della cerimonia nuziale svoltasi nella solennità della sala Crocera del Centro Civico Culturale: "Dopo un anno di lacrime e sorrisi finalmente siamo riusciti a realizzare il nostro sogno". Il sindaco Juri Imeri, che ha celebrato il matrimonio, ha spiegato: "Sono contento di condividere con voi questa giornata che arriva dopo sette mesi di grande sofferenza diventati poi testimonianza di fede, forza e condivisione" .
Quindi ha donato agli sposi la spilla del Comune di Treviglio aggiungendo: «E’ un gesto di gratitudine per il servizio alla città, ma soprattutto per l’esempio rappresentato nella difficile battaglia. Franco, se hai avuto tanto affetto, è perché hai seminato bene". Applausi ai novelli sposi dagli amici presenti, tutti ben distanziati come vogliono le norme e tutti lieti di poter rivedere il sorriso sul volto di Franco, che era stato colpito dal Covid all’inizio della pandemia, nel 2020. Da allora è seguito un alternarsi di notizie spesso negative e di sofferenze, tra le preghiere di molti, ma con l’agente Ferrari determinato ad uscirne vincitore, cioè guarito. Difatti ha superato momenti molto duri. Lo stesso questore Maurizio Auriemma (che ha inviato al neo sposo un messaggio di auguri) nel settembre scorso, durante la cerimonia per la festa della Polizia in Duomo a Bergamo, aveva detto di lui: "È stato ed è un esempio di forza, oltre che di stimolo per tutti noi". E’ tornato a lavorare alla questura di Bergamo e al commissariato di Treviglio con l’impegno di sempre, tra responsabilità e cordialità, riaccolto con gioia dai colleghi e dai tanti amici: ormai il Covid, pur se gli ha fatto passare brutti momenti, è il passato, chiuso dalla felicità del ritorno al lavoro e dalle nozze.