Piano pandemico: "Mi chiesero di non informare il Ministero"

Così Ranieri Guerra, numero due dell’Oms, in merito al caso su cui deve fare chiarezza la Procura orobica

Ranieri Guerra

Ranieri Guerra

Bergamo, 12 gennaio 2021 - «Già dal 14 marzo 2020 avevo comunicato ai colleghi dell’ufficio di Venezia che non potevamo ignorare l’esistenza di un piano di nazionale di risposta all’epidemia Covid-19, di cui davo descrizione sommaria". Dichiarazioni di Ranieri Guerra , numero due dell’Oms, rilasciate a all’agenzia Agi riguardo il piano pandemico, su cui sta indagando la procura di Bergamo, e dove lo stesso Guerra era stato sentito come persona infornata sui fatti. "Il piano – prosegue Guerra – inizialmente tenuto confidenziale venne poi pubblicato dalla trasmissione Rai “Report“. Insistere come fatto nel rapporto su un piano di preparazione influenzale che non si è mai verificata in presenza di un piano nazionale Covid mi sembra inutile e risponde a una strategia di depistaggio continuo che non comprendo ancora". Le parole del numero due dell’Oms fanno seguito alle dichiarazioni rilasciate domenica sera alla trasmissione “Non è l’Arena“ da Francesco Zambon, tra gli autori del rapporto che ha parlato di "mail con tono intimidatorio" ricevuta da Guerra.

Zambon, che è stato sentito come teste dai magistrati bergamaschi, ha aggiunto che "il piano era un copia incolla di quello del 2006". . Piano pandemico pubblicato sul sito del ministero, e nemmeno dell’ormai noto studio dell’Oms e rimosso dal sito dell’organizzazione dopo poche ore che stigmatizzava l’impreparazione dell’Italia ad affrontare l’epidemia da coronavirus. Piano dove una parte era dedicata alla Cina. Ombre sui cui si vuol fare piena luce, a partire dalla domanda: all’inizio del 2020, prima che l’emergenza esplodesse, eravamo preparati ad affrontarla? Per rispondere a questo dubbio i pm coordinati dal procuratore capo Antonio Chiappani hanno deciso di ascoltare direttamente i vertici del ministero della Salute, a partire dall’attuale direttore generale Giuseppe Ruocco, che era stato anche dg della Prevenzione prima di Ranieri Guerra e l’ultimo dirigente nello stesso ruolo, a Claudio D’Amario che ha seguito tutta la prima parte dell’emergenza Covid (ora dirigente del Welfare in Abruzzo). A entrambi la Procura ha notificato gli atti di citazione: saranno sentiti fra un paio di settimane. Lo stesso provvedimento è stato recapitato ad altri due funzionari del Ministero e del Pirellone, tutte come persone informate sui fatti. La domanda è: se c’era un piano pandemico nazionale e quindi anche regionale, come mai in Lombardia, solo il 31 gennaio il funzionario addetto alla prevenzione aveva fatto richieste di mascherine? Nonostante l’allerta era del 5 gennaio.