"Per salvare l’Italia servono 500mila bambini all’anno entro il 2033"

Nelle parole di papa Francesco molti hanno avvertito una critica ai discorsi su natalità e immigrazione del governo. Era quello il suo intento?

"Assolutamente no – risponde Gigi De Palo, presidente della Fondazione per la Natalità e organizzatore degli Stati generali – quando vuole ’menare’ il Papa ’mena’".

A incidere negativamente sulla natalità sono solo problemi economici o anche scelte di vita più complessive?

"Gli amici francesi e tedeschi vivono la nostra stessa cultura ma fanno più figli di noi. Quindi direi che l’impatto negativo della condizione economica è enorme".

Anche l’impatto negativo della bassa natalità rischia di essere enorme sull’economia.

"Certo, il governo invece privilegia l’aspetto culturale. Bisogna invece creare un clima favorevole anche da punto di vista economico per mettere le persone in condizione di fare figli".

Insomma: meno discorsi vaghi e più leggi.

"La prima cosa è darsi un obiettivo: il nostro è quello di arrivare a 500mila bambini entro il 2033. Per questo obiettivo dobbiamo lavorare tutti insieme: destra, centro, sinistra, enti locali, aziende, banche. E poi bisogna attuare le politiche familiari che abbiamo sempre chiesto".

Vale a dire?

"Un assegno unico più impattante rispetto a quello odierno, che toglie le famiglie dalla povertà ma non gli dà tranquillità di fare un altro figlio. Quindi, la riforma fiscale con una tassazione che tenga conto della composizione familiare. E poi se dobbiamo fare modifiche al Pnrr facciamole in funzione della natalità: che senso ha mettere soldi sulla digitalizzazione, se non nascono più nativi digitali?".

Antonella Coppari