Pensionato rapinato. Le amiche scagionano imputata

Due ragazze nomadi sono state accusate di rapina e lesioni aggravate, ma Meshua Maggini è stata prosciolta grazie alle loro rivelazioni. Le due hanno spiegato come è andata la vicenda, smentendo l'ipotesi di una droga somministrata al pensionato.

Era a finita a processo con un’amica per rapina e lesioni aggravate e omissione di soccorso. Ma ieri mattina, davanti al tribunale collegiale (presidente Petillo, a latere i colleghi Guadagnino e Palermo), Meshua Maggini, 21 anni, domiciliata a Seveso, è stata prosciolta. La svolta grazie alle rivelazioni delle due ragazze che hanno commesso i fatti. Si tratta di Naike Bianchi, 33 anni, di Monza, già condannata, e Melissa Colombi, 23 anni, per cui il tribunale ha rinviato gli atti in procura. Sono tutte nomadi che vivono in campi rom. "Meshua non c’entra niente, siamo state noi". Una vicenda iniziata con un incontro apparentemente casuale fuori da un supermercato e finito in tribunale. Il 9 settembre 2021 un anziano oggi settantanovenne, di Cologno Monzese, viene soccorso in un campo di Treviglio. È a terra, incosciente, la catenina con due crocifissi che portava al collo è sparita. Ieri in aula Bianchi e Colombi hanno anche spiegato come sono andati i fatti.

"Abbiamo conosciuto il pensionato all’uscita di un supermercato (nel Milanese). Ci ha detto di sentirsi solo, poi ci ha contattato telefonicamente. Ci ha inviato messaggi e numerose chiamate. Allora abbiamo fissato un appuntamento in un bar dove abbiamo ordinato un caffe, lui, e una bibita noi. Lui poi ha preso anche due birre che ha bevuto più tardi, lontano dal bar. E si è sentito male, noi non abbiamo drogato nessuno". Secondo quanto avevano ricostruito i carabinieri di Caravaggio, le due imputate avrebbero invece drogato una birra offerta al pensionato per poi derubarlo, ipotesi avvalorata dalle tracce di benzodiazepine trovate nel sangue del settantenne. F.D.