REDAZIONE BERGAMO

Uccise l’ex socio in affari. Le motivazioni dei giudici:: "Un disegno unitario"

Davide Mossali? Per la Corte d’assise è "inequivocabilmente ed autonomamente responsabile dell’omicidio" di Rama Nexhat, il 40enne kosovaro ucciso...

Le indagini sulla morte di Rama Nexhat il 40enne kosovaro ucciso con un colpo di pistola alla nuca e bruciato tra i vigneti di Cologne

Le indagini sulla morte di Rama Nexhat il 40enne kosovaro ucciso con un colpo di pistola alla nuca e bruciato tra i vigneti di Cologne

Davide Mossali? Per la Corte d’assise è "inequivocabilmente ed autonomamente responsabile dell’omicidio" di Rama Nexhat, il 40enne kosovaro ucciso con un colpo di pistola alla nuca e bruciato tra i vigneti di Cologne nella Land Rover del fratello. Era il 29 agosto 2022. Il 54enne meccanico di Palazzolo si è sempre professato innocente ma i giudici, sposando la tesi accusatoria, lo hanno ritenuto colpevole dell’eliminazione del suo ex socio in affari, con cui trafficava in auto usate e fatture false, il quale gli stava con il fiato sul collo per rientrare da un prestito di 38mila euro. E lo hanno condannato a 27 anni.

Per l’Assise - presidente, Luca Tringali - "la valutazione complessiva e coordinata dei dati (...) consente di cogliere il filo rosso che lega i singoli passaggi della vicenda e si pone in perfetta coerenza con i dati che consentono di collocare l’omicidio presso l’officina", si legge nelle 240 pagine di motivazioni della sentenza. Un omicidio peraltro che si è ritenuto premeditato: in tal senso hanno pesato vari elementi, a cominciare da "l’assenza programmata dei dipendenti nella mattinata di lunedì e la contestuale attività di pulizia straordinaria nei locali dell’officina. Non circostanze isolate ma condotte strettamente coordinate, nel quadro di un disegno unitario". E ancora: "La connotazione complessiva dell’azione criminale segnata dalla successiva e pressoché immediata carbonizzazione del cadavere radicalmente esclude l’ipotesi del dolo d’impeto".

La Corte ha però ritenuto di riconoscere all’imputato le attenuanti generiche, poste in giudizio di equivalenza con le aggravanti: Rama infatti si era fatto sempre più pressante con le sue richieste, arrivando persino a contattare il figlio di Mossali, tanto da indurre l’imputato a "percepire un’ escalation minacciosa, estesa anche all’ambito familiare e suscettibile di piena attuazione (...) Mossali percepiva Rama Nexhat come soggetto estremamente pericoloso".