
Controlli della Finanza a Orio al Serio (De Pascale)
Orio al Serio (Bergamo), 7 aprile 2017 - A tradirlo è stato l’eccessivo nervosismo mostrato durante i controlli e il fiuto del cane labrador Bacio, il “cash dog” addestrato per fiutare l’inchiostro delle banconote. Insospettiti dal suo atteggiamento, i funzionari dell’Ufficio delle dogane di Bergamo in servizio all’aeroporto “Il Caravaggio” di Orio al Serio e i militari della Guardia di finanza di stanza allo scalo bergamasco, impegnati in un servizio di contrasto agli illeciti valutari, hanno così costretto un cittadino libanese di 40 anni, residente in Germania e in arrivo da Berlino, ad aprire il suo bagaglio a mano, una valigia, per controllare il contenuto. All’interno sono stati rinvenuti 45mila euro non dichiarati.
Nel rispetto della normativa valutaria, che stabilisce l’obbligatorietà della dichiarazione in dogana per i trasferimenti di denaro pari o superiore a 10mila euro, i doganieri e le Fiamme gialle hanno provveduto ad applicare la sanzione del 15% dell’eccedenza, per un totale di 5.325 euro essendosi avvalso il libanese dell’istituto dell’oblazione con pagamento immediato. L’episodio è avvenuto nei giorni scorsi ed è la conferma che dall’aeroporto di Orio passa un vero e proprio tesoretto. È quello costituito dalle centinaia di migliaia di contanti (ma in passato non sono mancati i lingotti d’oro) che i passeggeri portano con sé senza dichiararlo. Il trend è in crescita. Nel 2016 i militari della Guardia di finanza di Orio hanno fermato 500 viaggiatori a fronte dei 129 del 2015, un numero quasi quadruplicato. Ma cosa ha provocato questa impennata? Innanzitutto l’aumento dei voli per le destinazioni a rischio, maggiormente utilizzate per il trasporto di valuta. Poi una questione culturale. I nordafricani, per esempio, non utilizzano quasi mai il conto corrente e trasportano nei loro Paesi il denaro liquido. In questi casi la Finanza non si limita alla sanzione, ma va a controllare da dove arrivano questi soldi: spesso si tratta di proventi di lavoro nero. Quelli che portano valuta non dichiarata in entrata, invece, sono stranieri provenienti dall’Est che hanno grosse disponibilità economiche e che raggiungono l’Italia per la loro attività professionale o per fare shopping, come nel caso dei russi.
Molti sono all’oscuro della normativa. E poi ci sono gli italiani che nei tempi d’oro hanno portato i soldi all’estero e che adesso, complice la crisi, hanno la necessità di farli rientrare e non possono dichiararli. Infine ci sono i passeggeri, italiani e stranieri, che trasportano contanti per finalità illecite. I finanzieri di stanza a Orio sono impegnati anche sul fronte della droga. Prima arrivavano cocaina, eroina e droghe leggere. Adesso arrivano ketamina e shaboo, potentissima sostanza sintetica che costa 110,120 euro al grammo, il doppio della cocaina. Nel 2016 sono stati sequestrati circa 15 chili di droga, di cui il 60% coca, il 10% eroina, il resto sostanze sintetiche.