Non c’è pace per i lavoratori e le lavoratrici esterni dei Parchi Musei Nazionali della Valle Camonica. Da venerdì, la Filcams Cgil ha indetto lo stato di agitazione sindacale, dopo che il Polo Museale che gestisce il Parco nazionale delle incisioni rupestri di Naquane ha comunicato la volontà di chiudere anticipatamente dal mese di ottobre.
Come spiegato da Francesca Danesi, segretaria generale Filcams Cgil Valcamonica Sebino, mercoledì, la ditta che gestisce il servizio di supporto alla vigilanza e accoglienza di 11 siti in tutta la Lombardia, tra cui il Parco di Naquane (che fa parte del sito Unesco), il Museo nazionale della preistoria della Valle Camonica, ed il Museo archeologico nazionale della Valle Camonica, "ha comunicato ai propri dipendenti la volontà della Direzione Regionale Musei di ridurre le aperture nel mese di ottobre solo al mattino, dalle 8,30 alle 14 dal martedì alla domenica".
Ufficialmente, si tratta del passaggio dall’orario estivo a quello invernale, ma il sindacato rimarca che negli anni passati non c’era stata la totale chiusura pomeridiana e, comunque, non prima di novembre. La decisione sarebbe invece da imputare alla carenza di personale interno Mic, dipendente del Ministero. "Decisione presa senza alcun confronto preventivo e con soli 3 giorni di preavviso, che porterà alla riduzione di più di 400 ore lavorative mensili per gli operatori esterni, 3 turni al giorno per 5 giorni lavorativi. Il tutto grava una situazione già abbastanza critica, che prevede, tra l’altro, una paga lorda oraria di 6,25 €. Spiace evidenziare il mancato riguardo nei confronti di lavoratori esterni che da anni garantiscono l’apertura dei siti".
Federica Pacella