FRANCESCO SARUBBI
Cronaca

Nessun segno di colluttazione. Uccisa a bruciapelo con sei spari

Omicidio-suicidio di Cene, i primi esiti dell’autopsia sui corpi di Elena Belloli e Rubens Bertocchi

I rilievi nell’abitazione di via Fanti, dove si è consumato il dramma

I rilievi nell’abitazione di via Fanti, dove si è consumato il dramma

Sei i colpi sparati con la semiautomatica calibro 22, detenuta regolarmente dal 2021 da Rubens Bertocchi all’indirizzo della moglie Elena Belloli: due l’hanno raggiunta alla testa, altrettanti al collo, uno al torace e uno ha preso di striscio un braccio. Ha mirato dall’alto verso il basso, in rapida sequenza, a bruciapelo senza lasciare via di scampo. Per sé l’omicida ne avrebbe riservato uno, con cui ha deciso di farla finita qualche istante dopo aver ucciso la madre dei suoi due figli (hanno 11 e 21 anni) nel loro appartamento di via Fanti.

A fare chiarezza sul dramma che ha scosso Cene è stata l’autopsia (disposta dal pm Golluccio, titolare del fascicolo) eseguita dal medico legale Matteo Marchesi alla camera mortuaria del Papa Giovanni XXIII di Bergamo. I primi esiti non avrebbero rilevato alcun segno di colluttazione tra marito e moglie. La salme di Elena e Rubens sono state composte alla Casa del commiato a Gazzaniga, in attesa dei funerali, che saranno celebrati insieme domani alle 15 nella parrocchiale. Le indagini proseguono, concentrate prevalentemente sui cellulari della coppia. In particolare su messaggi e chiamate per capire se custodiscono il movente alla base dell’omicidio-suicidio. Bertocchi, 54 anni, dopo aver gestito per anni il negozio di alimentari ereditato dal papà (poi chiuso per problemi di salute) lavorava come custode in Città Alta. Elena Belloli, 52 anni compiuti il 26 maggio, era geometra in uno studio tecnico del paese. L’uomo era tormentato dalla presunta relazione sentimentale della moglie con un altro uomo. Raccontava di averla vista al bar: verità o solo fantasie? Dopo aver fatto fuoco il 54enne ha inviato un messaggio a un amico comune: "L’ho uccisa, adesso mi sparo".

In quelle frasi i carabinieri di Clusone, con i colleghi del Nucleo investigativo, avrebbero individuato il movente. Fin qui le indagini. Ora l’attenzione è rivolta ai due figli, "l’unica preoccupazione è quella di tutelarli", ha sottolineato il sindaco Edilio Moreni. E poi ci sono i funerali a cui pensare, che saranno celebrati insieme. A comunicarlo è stato il parroco, don Primo Moioli, domenica mattina durante la messa davanti a una chiesa gremita, con ragazzi della catechesi. "Ringrazio le famiglie che con questa scelta hanno dato il più grande segno di fede".