Bergamo, 26 aprile 2017 - Brutta avventura per l'alpinista bergamasco Simone Moro, che ha rischiato la vita durante una spedizione in Nepal. A raccontarlo, lui stesso, in un audio caricato sul suo profilo Facebook. Moro si trova da quattro giorni al campo base del Kanchenjunga, a circa 5600 metri di altitudine, insieme alla compagna di spedizione, l'altoatesina Tamara Lunger. L'aplinista ha spiegato come una terribile bufera di vento e neve ha rischiato non solo di compromettere la traversata più alta del pianeta, ma anche qualcosa di molto più prezioso. "Sono qui da pochissimo – ha detto sul social network – e la cosa incredibile è che quasi ci lascio la pelle". E ancora: "Le violentissime raffiche dell’altra notte hanno praticamente distrutto tutti i campi, risparmiando solo il nostro anche se a un certo punto la mia tenda è stata materialmente sollevata e io mi sono trovato per aria finché non sono atterrato sulla morena sottostante".
La strada sulla quale dovrà cimentarsi la coppia di scalatori è ancora lunga. L’obiettivo è la cima sud (8.476 metri) della terza montagna della terra portando a termine la traversata più alta del pianeta . Una lunghissima cavalcata che dall’altopiano del Kangbachen condurrà gli alpinisti lungo l’incredibile skyline che porta alla cima a una quota sempre superiore agli 8.200 mila metri per un totale di 5 chilometri e mezzo. Riusciranno nell'impresa? Di certo ci vuole molto coraggio e tanta passione.