Si arricchisce della presenza di Stefano Napolitano la folta pattuglia di italiani (ben 17) che da lunedì saranno impegnati nelle qualificazioni degli Australian Open, primo torneo stagionale del Grande Slam.
Il ventottenne piemontese, numero 232 del mondo, si è trasferito da quasi un anno a Baranzate, in provincia di milano, dopo avere aderito ad un nuovo progetto chiamato ’’Cantera Tennis Team’’, ideato e condotto da Ugo Pigato, ex pro e padre della ventenne bergamasca Lisa, tra le migliori giocatrici della nuova generazione azzurra.
A seguirlo passo dopo passo c’è Giacomo Oradini, pure lui ex pro, che sta tentando di rimettere assieme i pezzi di un giocatore meritevole di un’ulteriore chance, dopo una carriera costellata di pochi alti (legati soprattutto al 2017, quando raggiunse il best ranking Atp al numero 152) e moltissimi bassi, figli di una lunga serie di infortuni che ne hanno minato anche le convizioni.
Napolitano faceva parte di quella nidiata di promesse comprendente Gianluigi Quinzi, Filippo Baldi e Matteo Donati, quattro talewnti che alla prova dei fatti non sono riusciti a mantenere le attese. Ma se gli altri tre hanno già appeso le rispettive racchette al chiodo, il buon Stefano ha deciso di riprovarci e nel 2023 ha ottenuto buoni risultati con la qualificazione al tabellone principale degli Internazionali BNL d’Italia a Roma e qualche vittoria a livello ITF, grazie ai quali è risalito di circa 500 posizioni, tanto da meritarsi il viaggio in Australia. Qualcuno lo potrebbe ritenere come un premio, invece il diretto interessato rappresenta un punto di partenza, per tentare di abbattere il muro della top-150, a cui si avvicinò solamente sette anni fa. Napolitano va a fare compagnia in tabellone al bustocco Mattia Bellucci (in recupero dopo il problema alla coscia che l’ha costretto al ritiro questa settimana nel challenger di Nonthamburi) e al pavese d’adozione Riccardo Bonadio.
S.D.S.