
Ha raccontato di essersi buttata nel campo della sicurezza nazionale e internazionale ("ma mai contro la legge") dopo due matrimoni falliti. Dopo 50 anni da infermiera, nel 2015 Romana Menganziol, 66enne di Gussago - oggi a Ivrea - fonda 3 società.
A cominciare dalla S Security ltd e dalla Victoria Security ltd a Londra, e poi una terza a Milano.
Per la pm Erica Battaglia con il paravento delle missioni umanitarie nel febbraio 2015 arruolò con finalità di terrorismo almeno 3 foreign fighters tra ex parà Folgore e militari, e li mandò a dare man forte agli squadroni russi nella ex Urss infuocata dalla guerra civile. Accusa negata dall’imputata, anche se i protagonisti del viaggio avevano dato tutta la colpa a lei, sostenendo di essere stati "truffati", ed essere finiti laggiù convinti di fondare onlus: "Non li ho mandati io, né li ho mai finanziati - ha dichiarato Menganziol -.
Quel viaggio lo volevano fare Roberto Fiore, Federico Comito, Luigi Sandoni. Io anzi ero preoccupata, sapevo che non erano preparati a combattere".
Sedicente ‘Agente numero 5’ per la Nato, in contatto con i Servizi, socia della Folgore con cui partecipa a eventi per imparare a sparare ("ma non ho il porto d’armi") l’infermiera fotografata in mimetica e fucile a suo dire non ha assunto mai nessuno: "Ho offerto lavori a chiamata".
Gli interessati, specializzati nell’uso di M16 e kalashnikov ("Chiaro che visto l’ambito non erano fornai") la contattavano su LinkedIn, e lei valutava. "Fiore l’ho conosciuto a un corso di medici sotto combattimento. Sono specializzata in recupero ostaggi, militari e civili". Si è mai interessata al conflitto russo ucraino? ha chiesto la pm. Lei: "Parliamo di zone ad alto rischio, come fai a non saperlo. Come società non me ne sono occupata".