Treviglio, alla Locanda del Samaritano in fila per un pasto

Sono sempre di più le persone che si rivolgono ai servizi della Caritas di Treviglio: "Arrivano anche da Bergamo in cerca di un rifugio"

Una mensa della Caritas

Una mensa della Caritas

Trebiglio (Bergamo), 9 dicembre 2020 - La Caritas di Treviglio presenta il suo report in tempo di covid: le famiglie supportate sono 330 per un totale di oltre mille persone, alle quali se ne aggiungono da trenta a quaranta della Locanda del Samaritano, affidata a volontari per l’accoglienza agli ospiti. Osserva il presidente Federico Avila: "Siamo molto fieri del nostro Centro Ascolto unificato, che si pone come luogo privilegiato d’incontro e di relazione con i poveri e quanti abbiano volontà di prestar loro orecchio e conforto. Le principali funzioni sono di sussidiarietà rispetto a situazioni di disagio che non hanno trovato assistenza da parte di altre istituzioni. Merita una citazione speciale l’Armadio del povero gestito da Caritas e dalla San Vincenzo, che garantisce a molti l’accesso a capi di abbigliamento".

Durante la settimana molti si presentano alla Caritas con attese e in cerca di generi di conforto, principalmente da quando è in atto l’emergenza covid e le fragilità di chi ha perso il lavoro sono evidenti. Floranna Iazzetta è una volontaria responsabile del centro distribuzione, attiva con il marito Carmine e un gruppo di volontari. Ricordati gli aiuti che consentono di effettuare le consegne- in sinergia con Alpini, Croce Rossa, Protezione civile e Comune, sottolinea, in periodo di Covid, il numero crescente di famiglie, soprattutto italiane, che, in seria difficoltà economica, si rivolgono alla Caritas: "Ultimamente alla Locanda del Samaritano arrivano anche da Bergamo in cerca di un pasto o di un rifugio".

La Locanda del Samaritano, emanazione Caritas con gestione dell’associazione “Il Germoglio“, ha due sedi, una dietro la basilica, e può ospitare un massimo di 10 persone, l’altra in via del Maglio, dove se ne possono ospitare sei. Dice Patrizia Scotti, presidente de “Il Germoglio“: "La permanenza massima all’interno della Locanda è di un mese, ora si pensa anche ad un percorso di accompagnamento della persona nella ricerca di una casa, di un lavoro, nella gestione e nella richiesta di documenti e pratiche burocratiche. Sentiamo molte cooperative per trovare dei posti di lavoro disponibili. Cerchiamo appartamenti e lavori per chi si dimostra propenso a riscattarsi".