GIULIANA LORENZO
Cronaca

Maxcel Amo Manu è la velocità: "Correre mi aiuta a stare bene"

Nel 2017 l’incidente in scooter mentre va al lavoro: l’autista del camion scappa, a lui viene amputata una gamba. L’atleta delle Fiamme Azzurre ha vinto 100 e 200 ai Mondiali nel 2023: "E pensare che lo sport non mi piaceva". .

Maxcel Amo Manu è la velocità: "Correre mi aiuta a stare bene"

Nel 2017 l’incidente in scooter mentre va al lavoro: l’autista del camion scappa, a lui viene amputata una gamba. L’atleta delle Fiamme Azzurre ha vinto 100 e 200 ai Mondiali nel 2023: "E pensare che lo sport non mi piaceva". .

A Parigi Maxcel Amo Manu non solo ci è già stato ma è tornato con due medaglie. Il lombardo è uno dei 141 atleti che il 28 agosto sarà impegnato con le Paralimpiadi. Un anno fa, l’atleta tesserato con le Fiamme Azzurre, alla sua prima manifestazione internazionale, fece una incredibile doppietta vincendo ai Mondiali, ospitati nella città dell’amore, nei 100 e nei 200 metri, categoria T64. Lo stadio era diverso (Charlety, mentre questa volta le gare si terranno allo Stade De France) ma il precedente non può essere ignorato. Amo Manu, nato in Ghana, a 11 anni si è trasferito a Milano, dove risiedeva la mamma. A seguito del diploma da elettricista ha subito iniziato a darsi da fare e a lavorare come magazziniere.

La sua vita è cambiata improvvisamente proprio nel mese di agosto del 2017. È di riposo dal lavoro: arriva una chiamata e deve andare a svolgere il suo dovere. In scooter, nel tragitto, viene investito da un camion. Si ritrova per terra in una pozza di sangue dopo essere finito contro un guardrail, con l’autista dell’altro veicolo che scappa. Esce vivo per miracolo e grazie al pronto intervento di un infermiere militare che passava di lì e che gli stringe la gamba con un laccio emostatico. Gli salva la vita ma gli devono amputare la parte inferiore della gamba sinistra. "Molti per carattere nascondono la disabilità, io sono per mostrarla - ha spiegato tempo fa ai canali ufficiali del Comitato Paralimpico - anche e soprattutto per aiutare chi se ne vergogna, per dare motivazione agli altri".

Dopo l’incidente e la riabilitazione svolta al Centro Protesi Vigorso (Bologna), gli propongono di iniziare a fare sport e di provare con la corsa. Una attività fisica, come ha spesso spiegato in alcune interviste, che non era mai stata nei suoi pensieri, quasi odiava sfidare la velocità. Da piccolo aveva provato basket, calcio e boxe ma non si era mai avvicinato all’atletica. La scintilla scatta pian piano, quando l’atleta capisce che correre poteva essere un modo per stare bene: "In quei 10/11 secondi di gara mi sembra di non avere una disabilità. Fare un giro di campo mi aiuta e mi fa stare sereno".

In passato, oltre le varie problematiche che ha dovuto affrontare, anche la battaglia per ottenere la cittadinanza italiana. È dovuto ricorrere alle vie legali, visto che per un errore, i suoi documenti, in realtà già pronti da un po’ di anni, erano stati smarriti. Ora, si prepara ad affrontare la sua prima edizione dei Giochi Olimpici. Nell’ultimo anno è riuscito a ottenere buoni risultati, mantenendosi costante. A maggio, nei 100 metri, ha vinto lo scontro con il rivale diretto Sherman Guity, (costaricano campione del Mondo in carica) fermando il cronometro sul tempo di 10.82, un buon riscontro come il 10.74 corso a Lucca qualche settimana prima. Poi, agli Assoluti di Brescia, di giugno, all’esordio stagionale sui 200 si è imposto sulla distanza tagliando il traguardo davanti a tutti in 22.15 e ha portato a casa il titolo anche nei 100 con il crono di 11.15. In Francia, sarà anche sostenuto dalla moglie, compagna da una vita e da sempre la sua roccia e dai suoi due figli.