
Maria Cristina Rodeschini
Bergamo, 5 agosto 2018 - L’arte nell’arte. Da ieri all’accademia Carrara di Bergamo sta accadendo qualcosa di unico, mirabile, sensazionale. Qualcosa che si ripeterà mercoledì e sabato durante l’orario di apertura del museo: gli avventori possono godere in prima persona di tutte le fasi del restauro del prestigioso dipinto appena attribuito al Mantegna. L’idea è tanto semplice quanto fenomenale. Entri in Carrara, inizi a passeggiare fra le opere d’arte quando, lungo il normale percorso di visita, ecco schiudersi uno scrigno: un laboratorio a vista, dove gli esperti si stanno prendendo cura di tela e colori della Resurrezione di Cristo. Uno show dell’arte da non perdere. Poter essere spettatori diretti di qualcosa di unico è sempre mirabile: in questo caso di un vero e proprio giallo svelato.
A fare da investigatore lo storico dell’arte della Carrara, nonché lo studioso e conservatore di tutte le sue opere, anche quelle nascoste: Giovanni Valagussa. "Quel dipinto mi ha rubato gli occhi – spiega – per qualità della pittura, nonostante fosse ben conservato ma molto scuro. Osservandolo bene ho trovato degli indizi: l’arco di roccia sotto al Cristo e una minuscola croce d’oro al margine basso. Strano che quel simbolo fosse lì in mezzo al nulla". E’ la chiave di volta del mistero. Quella tela, che nel catalogo della Carrara era segnata come opera “di scuola mantovana” nonostante fosse stata acquistata anni addietro proprio come un Mantegna, era la metà superiore dell’opera. "Esatto. La discesa di Cristo nel Limbo è quello che manca e che, questa è la cosa ancora più incredibile, tramite le mie ricerche ho scoperto fare parte della collezione di un privato svizzero. Abbiamo provato a contattarlo, ma pare molto restio a “svelarsi”". Nella sua modestia, Valagussa non nasconde la soddisfazione: «E’ l’apice del nostro lavoro di storici dell’arte. Un caso come questo, lo dice la letteratura, è realmente unico». E ora?: "Ora vivo tutto ciò con un grande stupore. La stessa emozione che percepisco negli occhi di chi guarda questa nostra iniziativa di portare il restauro sul palco come un attore principale".