Non più di tre palchi in contemporanea nel perimetro della movida del Carmine. Lo ha stabilito il piano di “safety and security“ che la Loggia ha commissionato per individuare le misure in atto dall’1 dicembre contro la mala-movida. "I mesi invernali saranno usati per tarare i meccanismi - ha detto in commissione consiliare l’assessore alle Attività produttive Andrea Poli (nella foto) - per farci trovare pronti in primavera ed estate, quando la pressione degli eventi sarà maggiore. Lo studio ha chiarito che nel perimetro non possono esserci più di 3 palchi, mentre siamo arrivati ad averne 5 o 6".
Da capire come calcolare la quantità massima di persone che potrà accedere al perimetro e che sarà conteggiata per ora da bodyguard (poi si pensa a sistemi automatizzati). Ad oggi, la norma esistente è quella della circolare Gabrielli, che però non riguarda spazi aperti come il quartiere del Carmine.
Altro tema, sollevato in commissione dal consigliere della Lega Fabio Rolfi, è cosa accadrà quando si arriverà al limite massimo di accessi. Un punto su cui è al lavoro il tavolo tecnico che coinvolge forze dell’ordine, questura, prefettura, per definire le regole del gioco, che possano dire chi e come ha l’obbligo di bloccare. "Serve un processo, per coordinare queste azioni".
Nel frattempo, parte anche il lavoro di mappatura sociale. L’unica offerta pervenuta è della cooperativa Il Calabrone, che dovrebbe occuparsi di individuare situazioni di disagio per predisporre interventi di natura sociale. Saranno presenti dai 4 ai 6 educatori di strada, per governare il fenomeno non solo dal punto di vista repressivo, ma anche educativo. Per arginare, invece, i fenomeni di inciviltà, ci sarà la squadra di bodyguard, dai 13 ai 16, con costi ripartiti tra Comune ed esercenti.
Federica Pacella