
A sinistra Michela Vitali, 55 anni; a destra la mamma Elisa Rota, 77
Seriate (Bergamo), 23 febbraio 2025 – Madre e figlia unite da un destino tragico e amaro che hanno condiviso fino alla fine. Morte entrambe a distanza di dodici ore una dall’altra, per un male incurabile che non sono riuscite a sconfiggere nonostante le cure e le terapie dei migliori centri medici, e la voglia di resistere. Elisa Rota, 77 anni, e la figlia Michela Vitali, 55, se ne sono andate assieme rendendo ancora più profondo e incomprensibile il dolore di due famiglie, che ha colpito e commosso un’intera comunità, quella di Seriate, città di 25mila abitanti a una manciata di chilometri da Bergamo dove i legami sono ancora forti e ci si conosce un po’ tutti.
“Quando la vita di una giovane donna, e madre, di 55 anni viene spezzata dalla malattia ci risulta ancora più difficile da accettare rispetto alla scomparsa di un uomo o di una donna di, per dire, 90 anni – spiega l’arciprete di Seriate don Mario Carminati, a pochi giorni di distanza dai funerali delle due donne che si sono tenuti nella parrocchia del Santissimo Redentore –. Per chi è credente ci sono il conforto della preghiera e la speranza di fronte a qualcosa che ci appare inaccettabile, ingiusto. C’è nel percorso esistenziale di ognuno di noi un “limite” che nessuno sa quando arriverà, e che è umano che non si voglia toccare…”.
"Un dolore atroce”
Le parole del prevosto di Seriate riassumono – appena addolcite dal conforto della fede – le domande, anche la rabbia, che la sorella di Michela, Verusca, il figlio poco più che ventenne Federico che è rimasto senza la madre e il marito Massimo stanno provando sulla propria pelle. Che è quello, forse ancora più straziante, del marito di Elisa, Rino, che ha perso in nemmeno 24 ore la sua “Lisi” e una figlia. La sorella Verusca al telefono ha appena un filo di voce per rispondere: “Ci voglia scusare ma siamo tutti distrutti dal dolore...”.
Le ultime ore
Michela Vitali faceva la cassiera in un supermarket della città. Da un anno era in cura. Animata dalla speranza, dalla voglia di farcela. Aggrappata al suo ragazzo e al marito che non voleva abbandonare. Tutto inutile. La sua situazione, sempre più complessa e delicata, precipita la notte di martedì 18 febbraio. Intorno all’una di notte il suo cuore smette di sbattere. Accanto a lei ci sono i famigliari più stretti. Ma non c’è la mamma a stringerle la mano. Elisa Rota si trova già da alcuni mesi ricoverata nell’hospice di Gorlago. Pure per lei non ci sono più speranze, se non le cure palliative per rendere più sopportabile il dolore. Negli ultimi giorni è sedata. Quando Michela spira, lei è già in coma. Dodici ore dopo, intorno a mezzogiorno di mercoledì, non c’è più niente da fare.
Per il parroco, per tutta la comunità seriatese, per il sindaco Gabriele Cortesi l’incredulità, lo sgomento di dover organizzare due funerali, il desiderio di portare affetto e vicinanza. Giovedì 20 febbraio tutta Seriate si ferma per l’ultimo saluto a Michela. Il giorno dopo tocca a mamma Elisa. La vita di due famiglie da provare a ricostruire, partendo dai più giovani. Ci sono i nipoti Giorgia, Alice e Gabriele che si sono stretti attorno al nonno Rino, al cugino Federico e al papà di quest’ultimo. “Nel solo mese di febbraio la nostra comunità ha dovuto purtroppo dire addio a tre seriatesi di soli cinquant’anni”, confessa contrito don Mario.