Paola Pioppi
Cronaca

Fermati alla barriera di Rho, lo zainetto in auto li tradisce: arrestati con 12 chili di droga

Due ragazzi bloccati per un controllo, a casa il resto degli stupefacenti. Nei guai un 21enne di Mozzanica, nella Bergamasca, e un 22enne di Trescore Cremasco

Fermati dalla polizia

Fermati dalla polizia

Il primo chilo di droga è spuntato dallo zainetto buttato sul sedile posteriore dell’auto, che una pattuglia della polizia stradale di Busto Arsizio ha fermato lunedì pomeriggio per un controllo. A fine giornata, dopo la perquisizione a casa dei due giovani che viaggiavano su quel veicolo, i chili erano diventati 12, tra marijuana e hascisc.

Nicolò Sciabbica, 21 anni di Mozzanica, nella Bergamasca, e Nicu Costia, 22 anni, residente a Trescore Cremasco, sono stati arrestati in flagranza di reato su disposizione del magistrato di turno della Procura di Milano, Rossella Incardona, e portati in carcere a San Vittore in attesa dell’interrogatorio di convalida, nel quale saranno difesi rispettivamente dagli avvocati Simone Gargano di Milano e Fabio Carminati di Lodi.

Il primo controllo è avvenuto lunedì a mezzogiorno in autostrada, alla barriera di Rho (Milano) direzione nord, dove la pattuglia ha fermato la jeep Cherokee guidata da Sciabbica, presa a noleggio. Gli agenti, dopo aver notato lo zainetto sul sedile posteriore, hanno voluto verificarne il contenuto, trovando un chilo e 200 grammi di hascisc in panetti. La stradale ha quindi proseguito le perquisizioni nelle due abitazioni, con esito positivo.

A casa di Costia sono stati trovati altri cinque chili e mezzo di hascisc e 900 grammi di marijuana, mentre nell’abitazione di Sciabbica c’erano un chilo 100 grammi di marijuana, tre chili e 600 grammi di hascisc, materiale per il confezionamento della droga, tre bilancini di precisione e una pista scacciacani. A conti fatti, 12 chili e 300 grammi di droga.

Tutto il materiale trovato è stato messo sotto sequestro, a partire dallo stupefacente che ora dovrà essere sottoposto a consulenza chimica per confermarne la natura e verificare il grado di purezza e la quantità di dosi che ne sarebbero derivate sul mercato al dettaglio. Davanti al giudice che li interrogherà nelle prossime ore, i due arrestati potranno spiegare la provenienza della droga e il loro ruolo nella gestione. Oppure potranno avvalersi della facoltà di non rispondere. Spetterà al Gip decidere in merito alla convalida dell’arresto e alla necessità di applicare eventuali misure cautelari.