
Le imprese assumono. Nelle 863 aziende impiegati 1.600 addetti
MILANO
L’industria del gioco è tornata ad assumere in Lombardia, dove si contano 863 imprese attive nell’azzardo. La metà (398) fa affari con slot machine e videolotterie. Secondo il “Percorso di studio sul settore dei giochi in Italia” condotto dalla Cgia di Mestre, in collaborazione con As.tro, nel 2022 il numero degli addetti è salito a quota 1.600, un dato in crescita del 5,78% rispetto ai 1.522 lavoratori impiegati nel 2021. L’indagine della Cgia, focalizzata sugli apparecchi da gioco (le slot e le videolottery), è stata realizzata sulla base delle informazioni fornite dagli archivi camerali e dalla banca dati del Ries, il registro degli operatori di gioco dell’Agenzia Dogane e Monopoli, al quale i soggetti che operano nel settore sono tenuti a registrarsi. Nel 2022 l’occupazione ha superato il periodo pre-pandemia: nel 2018 slot e videoterminali di lotteria davano lavoro a 1.340 persone nelle sale gioco della regione.
Nel resto del Paese, invece, la dinamica è ancora negativa. A livello nazionale lo studio evidenza una diminuzione di 2.328 addetti a fine 2022 (scesi da 47.336 a 45.008), il 5% in meno rispetto al 2021, con 1.314 aziende che nel giro di un anno sono uscite dalla filiera del gioco lecito. Il 2022 è stato l’anno del ritorno alla piena operatività, anche se gli imprenditori del settore hanno dovuto fare i conti con le conseguenze della pandemia e con le novità normative entrate in vigore nel biennio precedente. Tra queste, l’introduzione della tessera sanitaria per l’uso delle videolotterie, la riduzione del payout (la restituzione di una parte dell’importo giocato in caso di sconfitta) e l’aumento della tassa sulle vincite. L.B.