
il rettore Remo Morzenti Pellegrini
Bergamo, 15 giugno - Ripensare la didattica universitaria dopo l’epidemia, coinvolgendo i territori come laboratori di nuove idee, utilizzando connessioni reali e digitali per potenziarne la reticolarità e organizzandola in modo itinerante in sedi distribuite sul territorio. L’Università di Bergamo lancia l’ennesima sfida e si appresta ad avviare un nuovo corso di laurea magistrale sulla Montagna per dare vita a una formazione interdisciplinare di eccellenza, che l’ateneo cittadino vorrebbe realizzare utilizzando una didattica student-orientes (come quella quella praticata nel corso di laurea magistrale in Geourbanistica), prevedendo l’integrazione tra studio teorico ed esperienze sul terreno e che sia ancorata alla montagna per un suo rinnovamento. Un percorso che sarà graduale per puntare a consolidare le proposte formative dell’Università sulla montagna e inizierà con quattro Summer School: la prima si è conclusa domenica a Clusone, quindi in Valtellina a giugno 2021, nell’aprile del 2022 in Valle Brembana e in Val di Fiemme nel maggio 2022.
Proseguirà poi con un corso di perfezionamento dedicato alla “Valorizzazione dei beni culturali, paesaggistici e ambientali della Montagna”, con 170 ore di lezioni, seminari e laboratori di progetto che si terrà tra diverse sedi in Valle Seriana, Valle Brembana e in Valtellina a partire da novembre di quest’anno e sarà rivolta agli operatori del territorio. Un passo dopo l’altro per arrivare fino a un ultimo step, il più ambizioso. «Con questa iniziativa – spiega il rettore dell’Università degli Studi di Bergamo, Remo Morzenti Pellegrini – vogliamo portare l’Università fuori dalle Mura. Qualcosa che ci porta anche a un’idea più strutturata: l’idea di costruire un’università proprio attorno a questa scommessa, un’idea di futuro per la nostra università. La montagna non è un territorio di serie B. Anzi, in certi momenti si è trasformata in salvezza per chi la frequentava. Dotare i territori di infrastrutture di un livello minimo non funziona, bisogna pensare a progetti di eccellenza".