
Il protocollo firmato
In prima linea nel contrasto agli ecoreati. L’università di Bergamo ha sottoscritto un protocollo d’intesa con la Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari, l’organo che svolge indagini sui cosiddetti ecoreati in sinergia con le direzioni distrettuali antimafia. L’Università orobica è il primo ateneo con cui la Commissione – creata nel 2023 e composta da 18 senatori e 18 deputati – ha stipulato un accordo. Svolgerà studi, ricerche e monitoraggio di tali fenomeni, anche mediante la raccolta di dati e informazioni, nonchè di analisi delle relative implicazioni per la tutela dell’ambiente. Sarà inoltre attiva in campagne di divulgazione sul tema, attraverso eventi o pubblicazioni di studi e rapporti rivolti anche al pubblico, così da agire in chiave di sensibilizzazione. "L’idea di sottoscrivere questo protocollo – spiega il rettore Sergio Cavalieri – nasce a seguito delle intense attività di ricerca, didattica e terza missione svolte negli anni, sulla materia specifica. Ciò ha reso l’ateneo bergamasco un punto di riferimento assoluto in tema di ecoreati e reati agroalimentari, tanto più rilevante poichè materia assai poco oggetto di studi".
"Sono convinto – afferma il deputato Jacopo Morrone, presidente della Commissione – che i rapporti con le università siano determinanti per elaborare analisi di interesse scientifico e per mettere al centro temi che oggi emergono preminenti nell’ambito dei settori di cui si occupa la Commissione. Alcuni ambiti di lavoro, che spaziano dai traffici illeciti di rifiuti alla gestione dei siti inquinati, sono oggetto da tempo di studi e ricerche dell’Università di Bergamo".
"Le attività per la Commissione – aggiunge la professoressa Anna Lorenzetti, costituzionalista e coordinatrice del gruppo – saranno svolte da un gruppo di ricerca, di cui fanno parte studiosi di area penalistica, pubblicistica e dell’Unione europea, oltre a un chimico, essenziale per il profilo tecnico delle attività". La firma del protocollo si affianca alle numerose attività già realizzate dall’università di Bergamo in tema di contrasto alle mafie, anche grazie a un recente finanziamento del ministero dell’Università.