MICHELE ANDREUCCI
Cronaca

Miniera d’uranio fantasma. La pesante eredità è una discarica abusiva

Un illegale magazzino a cielo aperto, una vera e propria discarica abusiva di oltre 10mila metri quadrati, dove negli...

Mezzi e materiali da anni abbandonati all’ingresso della miniera che non ha mai visto l’avvio dell’attività estrattiva

Mezzi e materiali da anni abbandonati all’ingresso della miniera che non ha mai visto l’avvio dell’attività estrattiva

Un illegale magazzino a cielo aperto, una vera e propria discarica abusiva di oltre 10mila metri quadrati, dove negli ultimi 30 anni due imprese edili hanno abbandonato qualcosa come 2.200 metri cubi di rifiuti e materiali inquinanti come batterie e pneumatici e ancora tubi, lamiere, una ruspa e un pick-up. È l’odissea della miniera di uranio di Novazza, a Valgoglio, uno dei giacimenti più grandi d’Italia, a due passi tra l’altro dall’area naturale protetta del Parco delle Orobie. Il materiale è stipato da anni nel piazzale davanti all’ingresso della miniera, la cui attività di fatto non è mai iniziata a causa del decreto abrogativo del 1987 dopo il disastro di Chernobyl. Un cartello apposto sulla cancellata lo scorso 20 febbraio dai carabinieri forestali avverte che l’area è sottoposta a sequestro giudiziario.

"Come amministrazione eravamo a conoscenza della situazione del piazzale – spiega il sindaco di Valgoglio, Angelo Bosatelli –. Avevamo, però, le mani legate. In Comune non sono mai arrivati i contratti essendo di proprietà del Demanio. Certo non è una bella cartolina per il nostro paese".

I sopralluoghi dei forestali sono scattati all’inizio del 2024. "Si è iniziato a fare pressione alle società edili con lettere e diffide affinché l’area venisse sgomberata – continua il primo cittadino –. Non sappiamo che tipo di materiali potremmo trovare, il contenuto di alcuni container rimane ignoto. Dopo la bonifica potremmo chiedere al Demanio la possibilità di realizzare sul terreno uno spazio culturale come un museo dedicato ai minerali o una scuola dove si insegna come lavorare in miniera".

La storia della miniera di Novazza inizia il 27 maggio 1959. Il contatore di un geologo dell’Agip lo rileva nella pietra dei muri delle case in paese, soprattutto a ridosso della montagna. La società acquista i terreni e i tecnici iniziano a scavare. La montagna viene perforata a fasi alterne dal 1959 al 1986, l’intenzione è di iniziare l’estrazione. Ma, come detto, il referendum abrogativo del 1987 dopo il disastro di Chernobyl affonda qualsiasi prospettiva. Di fatto, a Novazza vengono portate avanti solamente attività di ricerca e analisi.

Michele Andreucci