Intascava i guadagni della nipote. Condannata la zia sfruttatrice

Cermenate, sei anni di carcere a cinquantenne albanese

Della gestione della prostituzione si occupavano la zia e il fidanzato, sfruttando e favorendo la sua attività sul marciapiede, anche quando la donna era ormai in avanzato stato di gravidanza. L’indagine dei carabinieri di Lomazzo, svolta fino a febbraio 2017, ha portato ora alla condanna a 6 anni di reclusione di Kume Tahiri, albanese di 56 anni residente a Cermenate, zia della giovane prostituta, mentre è irreperibile il nipote, Ergys Tahiri, 28 anni, domiciliato a Senago, a carico del quale il processo è stato sospeso. In particolare Ergys è accusato di aver accompagnato sul marciapiede e di fatto svolto il ruolo di protettore della compagna, gestendole anche il telefono e monitorando la piazzola di “lavoro“ a Lomazzo. La zia invece incassava i soldi, buona parte o anche tutti i guadagni della ragazza.

I carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore di Como Giuseppe Rose, avevano accertato che la donna si prostituiva anche quando era in avanzato ed evidente stato di gravidanza. Ergys è inoltre accusato di sfruttamento della prostituzione di altre quattro connazionali tra i 20 e i 40 anni, che lavoravano tra Cermenate, Lomazzo, Rovellasca e Cabiate: individuava gli spazi dove avrebbero dovuto lavorare, le accompagnava e incassava un compenso.

Pa.Pi.