Il volto solidale della Lombardia: 1,3 milioni di volontari. La classifica delle province

Terza per tasso di adesione: il 15,1% della popolazione con più di 14 anni si impegna per gli altri

Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà

Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà

Milano, 7 giugno 2023 – Quindici lombardi su cento con più di 14 anni si impegnano per gli altri. Sono 1.322.000 i volontari censiti dal Rapporto “Sussidiarietà e… sviluppo sociale”, realizzato dalla Fondazione per la Sussidiarietà con Istat. Un dato che colloca la regione al terzo posto per il tasso di adesione ad associazioni ed enti del terzo settore sulla popolazione over 14: con il 15,1% è preceduta solo da Trentino Alto Adige (21,8%) e Veneto (17,2%). Il “tasso“ supera abbondantemente la media nazionale, ferma al 12,6% (6.630.000 volontari in Italia).

La classifica

A guidare la classifica dei capoluoghi lombardi è Milano, con oltre 180mila persone che si dedicano al bene comune, seguita da Brescia (26.119), Monza (15.969) e Bergamo (15.893). Anche Como (11.084) e Varese (10.425) possono contare su un tesoretto di volontari in doppia cifra, mentre Cremona (9.433) e Pavia (9.358) restano di poco al di sotto della soglia dei 10mila. Mantova, Lecco, Lodi e Sondrio chiudono la graduatoria regionale. Ma al di là dei diversi rapporti di forza in campo dovuti alle dimensioni delle città, c’è un dato simile che caratterizza tutte le città lombarde: l’impegno per gli altri. A differenza del numero dei volontari, infatti, il rapporto di chi sceglie di dedicare tempo ed energie per la cittadinanza ogni cento persone con più di 14 anni è costante: dal 15,5% di Milano al 14,7% di Sondrio.

L’indagine fotografa anche la modalità con cui operano i volontari e il loro identikit. Due terzi dei lombardi sono inseriti in organizzazioni, mentre un terzo si muove da solo. Uomini (51%) e donne (49%) sono quasi equamente rappresentati, mentre a livello anagrafico la fascia di età più presente è fra i 45 e i 64 anni. Due su tre hanno un diploma di scuola superiore o la laurea. Guardando al reddito, invece, il 25% di chi vive in buone condizioni economiche decide di dedicarsi agli altri, ma l’impegno non manca anche tra chi ha una situazione più modesta (10%). Il volontariato è una scelta per il 14% di chi ha un lavoro, percentuale che scende al 10% tra disoccupati, pensionati e casalinghe.

L’esperto

"La ricerca, la prima in Italia con queste modalità, dimostra che la presenza di un privato sociale attivo e dinamico contribuisce ad attenuare le condizioni di disagio e favorisce l’occupazione – afferma Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà –. Il terzo pilastro tra Stato e mercato, la comunità, gioca un ruolo chiave per lo sviluppo. Lo studio mostra che la sussidiarietà è il carburante nel motore del sistema socio-economico. La Lombardia si conferma un’area a forte vocazione solidale, con un impegno delle persone nel volontariato fra i più elevati in Italia".