Incidenza elevata di nuove diagnosi? Vuol dire sì che il virus continua a circolare, ma anche che la capacità di intercettarlo è sempre più affinata.
"A Brescia è un po’ di anni che abbiamo questo dato particolarmente elevato – ricorda Donatella Albini, ginecologa con una lunga esperienza di operatività nei consultori, già consigliera delegata alla Salute per il Comune di Brescia –. Noi abbiamo aderito alla rete Fast Track City, insieme ad altre città europee che hanno l’obiettivo del 707070, ovvero il maggior numero possibile di diagnosi, di persone in terapia per Hiv e maggior numero possibile di persone intercettate per epatite C".
Gli scorsi anni test rapidi con l’infettivologia dell’Asst Spedali Civili sono stati fatti, ad esempio, in zone universitarie, mentre ora l’obiettivo è avere un check point costante per riuscire a fare diagnosi e terapia. "Il tema però va ampliato, in generale, alle malattie a trasmissione sessuale, soprattutto tra i giovani, che hanno il web come “scuola“. A monte, bisogna tornare a parlare nelle scuole, dei corpi che vanno tutelati e protetti anche attraverso informazioni su diagnosi precoce e prevenzione. E poi bisogna ampliare la rete dei consultori, che sono la sede più idonea per parlare di contraccezione in modo corretto, perché c’è poca consapevolezza del fatto che, ad esempio, la pillola non protegge da malattie a trasmissione sessuale".
Gli strumenti ci sono, ma vanno spiegati in modo efficiente soprattutto ai ragazzi e alle ragazze.
"Per il papilloma virus, ad esempio, c’è la vaccinazione gratuita da 12 a 24 anni, mentre dai 25 la Regione prevede lo screening e vaccinazione gratuita per chi ha lesioni severe. Ma sono tante le malattie a trasmissione sessuale che possono essere intercettate per tempo: non bisogna aver timore di parlarne in modo adeguato, l’informazione è fondamentale per prevenirle".
Federica Pacella