"I nuovi capannoni di Malpensa minacciano la brughiera"

Comitati e associazioni bocciano il Masterplan 2035 per il pesante impatto che il piano avrebbe sul territorio

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LONATE (Varese)

L’attenzione degli ambientalisti è rivolta al disegno di sviluppo indicato nel Masterplan 2035 per Malpensa. Entro il termine del 16 dicembre i comitati lombardi e piemontesi e le associazioni ambientaliste hanno inviato al ministero della Transizione ecologica le loro osservazioni, bocciando il piano che avrebbe un impatto pesante sul territorio, in particolare sulla brughiera da tutelare. Nei giorni scorsi ha preso posizione il Centro italiano studi ornitologici (Ciso) con il Coordinamento Salviamo il Ticino e l’ Ecoistituto Valle del Ticino, inviando alla Regione Lombardia una lettera con richiesta di accesso agli atti della pratica relativa all’istituzione di un nuovo “Sito di importanza comunitaria e zona di protezione speciale brughiera di Malpensa e di Lonate Pozzolo", formulata dal Parco del Ticino nel 2011, in quanto area che conserva specie vegetali e animali importanti. Spiegano dal Ciso: "La Regione non ha ad oggi provveduto ad avviare l’iter valutativo relativo alla proposta di costituzione delle brughiere di Malpensa e Lonate".

Tutto fermo, da qui l’invito alla Regione ad agire concludendo l’iter valutativo entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione. "L’aeroporto – continuano – ha già occupato e distrutto centinaia di ettari di brughiera e foresta, soprattutto con le espansioni attuate negli anni ‘80 e ’90. Oggi Sea vorrebbe espandere l’area destinata alla movimentazione delle merci verso la brughiera sopravvissuta, costruendo capannoni, strade, piazzali. Il tutto mentre nelle immediate vicinanze giacciono inutilizzate superfici già destinate ai medesimi usi, che potrebbero essere facilmente convertiti senza sottrazione di suolo". L’imperativo è salvare la brughiera e la sua biodiversità dallo sviluppo di Malpensa, le associazioni sono pronte ad azioni legali.

Rosella Formenti