San Pellegrino Terme, 18 agosto 2015 - Procede a passo spedito il piano per la riqualificazione - e la relativa riapertura - dei “gioielli del liberty” di San Pellegrino Terme, la rinomata località della Valle Brembana che, dopo un lungo periodo di difficoltà e incertezze, sta ora giocando a tutto campo la sua partita per ritornare nella “top ten” delle mete preferite dai turisti. Qualche punto a suo favore, nonostante la crisi economica che ha inevitabilmente rallentato progetti e idee, la cittadina l’ha già segnato: la ristrutturazione del casinò municipale, monumento architettonico dello stile d’inizio Novecento, e la riapertura delle terme, con un centro fitness di gran lusso che è la gioia, ogni settimana, di decine di frequentatori, stanno contribuendo a condurre San Pellegrino fuori dalle secche del recente passato. Ora un altro tassello del comunque complicato mosaico ha trovato collocazione: il Comune ha infatti assegnato all’impresa di costruzioni Intercantieri Vittadello di Limena, nel Padovano, l’appalto - con un ribasso d’asta del 21,7 per cento su una base indicata in 14 milioni di euro (anche se l’importo complessivo, con gli interventi accessori, sfiorerà i 19 milioni) - per la realizzazione del primo recupero del famoso Grand Hotel.
Il sindaco, Vittorio Milesi, che non nasconde la propria soddisfazione, precisa subito che «si tratta di un primo, anche se importante, passo, visto che il nostro obiettivo rimane comunque quello di riaprire l’albergo di lusso». Intanto i lavori che, progettazione esecutiva compresa, dovrebbero iniziare nei primi mesi del 2016 e protrarsi per almeno due anni, permetteranno di ricostruire le cucine, restaurare la facciata posteriore, gli ascensori, i serramenti e parte degli impianti termoidraulici. «Così - aggiunge il primo cittadino - il piano terra diventerebbe idoneo ad ospitare manifestazioni e anche un ristorante. Ribadisco però che per l’amministrazione comunale, proprietaria dell’immobile chiuso nel 1978, resta prioritaria l’opzione della riattivazione completa». Una sfida ambiziosa che richiederebbe almeno altri 20 milioni di euro: il Gruppo Percassi, però, che siede nella cabina di regia del rilancio di San Pellegrino Terme, ha già offerto, almeno a parole, la disponibilità ad intervenire. Per questo a settembre Comune, Provincia, Regione e lo stesso Gruppo torneranno a sedersi attorno a un tavolo per verificare le condizioni dell’Accordo di programma sottoscritto nel 2007. Ma sul fuoco c’è anche altra carne: è sempre Milesi, infatti, a confermare che «la richiesta della riapertura della casa da gioco, già inviata al Governo, rimane ferma e ritenuta indispensabile per il rilancio economico dell’intera Valle. L’appoggio al progetto, in Bergamasca, è unanime, anche sul fronte parlamentare. Si attende, però, una mossa concreta da parte del premier Matteo Renzi. In attesa di ritrovare roulette e tappeto verde, gli appassionati del vecchio Casinò possono, intanto, pensare a soddisfare il palato: da settembre, infatti, sarà lo chef “stellato” Chicco Cerea, del celeberrimo ristorante “Da Vittorio” a Brusaporto, a gestire la ristorazione. «Per ora - ha commentato lo stesso chef - cominciamo con il catering. Ma abbiamo già in mente grandi progetti».