La fuga di Mouhssine Mohamed Amine, 32 anni, origini marocchine, è finita in Spagna, dove era approdato nascosto in un furgone per il trasporto di generi alimentari. È accusato di avere aggredito e ucciso il 38enne ucraino Mykola Ivasiuk (nella foto) fuori da un bar a Casazza la sera del 19 agosto. Già quella sera i carabinieri della Compagnia di Clusone erano sulle sue tracce. L’episodio all’esterno del Rosy Bar, locale gestito da cinesi, sulla statale. A pochi metri di distanza c’erano Ivasiuk e M.R. 39enne calabrese che conosceva la vittima. A quanto pare, quest’ultimo stava cercando di calmare la vittima, ubriaco dopo un diverbio con la compagna. Secondo i carabinieri M.R., a sua volta alterato dall’alcol, avrebbe sferrato un pugno all’amico ucraino, anche se lui ha sempre negato sostenendo di avergli tirato solo uno schiaffo (il gip gli ha creduto, ma il pm Marchina ha fatto ricorso contro la scarcerazione). Spazientito dalla confusione creata al bar dallo stesso Ivasiuk, il 32enne marocchino si sarebbe alzato dal tavolino spaccandogli un bicchiere di vetro sulla nuca. L’uomo è crollato a terra ed è morto. La cattura del marocchino. Martedì all’alba il personale del "Fugitive Active Search Team" della Guardia civil spagnola, in stretta collaborazione con i militari del Nucleo operativo e Radiomobile dei carabinieri della Compagnia di Clusone, hanno dato esecuzione al mandato di arresto europeo emesso nei confronti del 32enne. Il ricercato, dopo essersi dato alla fuga, era stato subito identificato dai carabinieri di Casazza grazie alla visione delle telecamere presenti sul posto, ma era riuscito a scappare su un’auto poi abbandonata a Martinengo e distruggendo il proprio telefono cellulare. Mouhssine si è diretto in Spagna, nascosto verosimilmente in un mezzo adibito al trasporto di generi alimentari. Le forze dell’ordine sono comunque riuscite a localizzarlo nelle campagne tra Murcia e Malaga. Attraverso EuroJust (l’agenzia dell’Unione europea per la cooperazione giudiziaria penale, ndr) è stato attivato un canale di cooperazione tra l’autorità giudiziaria italiana e quella spagnola, che consentiva di indagare congiuntamente per la cattura del fuggitivo.
Francesco Donadoni